Il Cinema italiano ha iniziato la sua clamorosa crisi a partire dal 2000. La forza del cinema italiano erano gli sceneggiatori (Zavattini, Flaiano, Cecchi D'Amico, Age & Scarpelli) o gli stessi registi che scrivevano le sceneggiature per altri registi (Fellini, Scola, Monicelli), adesso ognuno si scrive la sceneggiatura del film, fa il regista e il protagonista e, quando non trova il produttore come spesso succede, partecipa anche alla produzione.

Un altro grande problema sono i distributori che sono rimasti in due, Medusa/Mediaset e 01 Distribution/Rai.

A partire dagli anni 50 il cinema italiano inventò un genere mai conosciuto fino ad allora; il Neorealismo

Negli anni 60/70 il cinema Italiano ha vinto molti Oscar: 5 Fellini (1 alla carriera), 4 De Sica, 2 Loren (1 alla carriera), 2 Gherardi (costumista di Fellini) 1 Magnani, 1 Petri, 1 Germi, De Concini e Giannetti (Sceneggiatori) ai quali vanno aggiunti quello alla carriera di Antonioni e Dino De Laurentis. Inoltre 11 film di produzione italiana vennero candidati nella categoria miglior film straniero. 

Negli anni 80/90 ci furono i primi segnali di un declino che ha portato il cinema italiano a non essere più credibile e preso da esempio dai più grandi registi mondiali. Non a caso ci si ricorda dei film degli anni '80 inserendoli in un genere denominato Trash ovvero spazzatura. In questi due decenni il cinema italiano ha portato il Italia solo 5 Statuette degli Oscar: 2 Benigni, 1 Salvatores, 1 Tornatore e 1 Piovani (colonna sonora), ai quali vanno aggiunte 6 candidature nella categoria miglior film straniero.

Negli ultimi tredici anni (dal 2000 ad oggi) abbiamo avuto un solo film, La bestia nel cuore di Cristina Comencini, candidato agli Oscar come miglior film straniero.

Nel 2012 sono stati solo cinque i film che anno incassato più di 10 mln di euro (cifra che, in propozione, negli anni 60/70 era considerata un flop): Benvenuti al sud 27 mln, Immaturi Il viaggio 11 mln, Vacanze di Natale a Cortina 11 mln, I Soliti idioti 10 mln e Finalmente la felicità 10 mln.

Il calo degli incassi è dovuto anche al fatto della crisi economica che stiamo attraversando in questi anni e anche alla chiusura delle sale cinematografiche nei centri storici delle città, optando per le multisale in periferia dove, per incassare, offrono spesso produzioni americane anche di basso livello.

Negli studi di Cinecittà ormai si producono solo programmi televisivi e i lavoratori del cinema, per salvaguardare il loro posto di lavoro, il 13/14/15 ottobre di quest'anno hanno scioperato montando una tenda davanti all'ingresso per sensibilizzare l'opinione pubblica.

Speriamo in una pronta ripresa di tutto il movimento cinematografico anche perchè sono tanti gli italiani che vincono gli Oscar partecipando a film stranieri: che sia di buon auspicio per il cinema italiano.

Chissà cosa stanno pensando del cinema di oggi artisti come Mastroianni, Sordi, Gassman, Cervi, Fabrizzi...