La bellezza di un palazzo italiano del Settecento, in cui l'armonia e l'eleganza si fondono con i ricordi di lusso e sontuosità, rappresenta la scenografia della 64esima edizione del Festival di Sanremo, firmata per la seconda volta nella storia del Festival da una donna: Emanuela Trixie Zitkowsky. La scenografa vuole essere la testimonianza e la rappresentazione del tema della bellezza, aspetto centrale della kermesse di quest'anno. Anche gli effetti della regia, curata come sempre da Duccio Forzano, avranno come tema la bellezza.

La bellezza come "urgenza e necessità".

Ma quale bellezza? "La bellezza - spiega la scenografa - è il risultato di un compendio di armonie. Per Platone il bello è ciò che offre all'occhio e alla mente proporzione e armonia, ordine e misura, Per Aristotele gli elementi del bello sono: l'ordine, la proporzione, il limite".

La bellezza contro la trascuratezza del territorio, ma anche la trascuratezza esistenziale, chiarisce Fabio Fazio.

La bellezza violata della natura, la bellezza femminile violata, la bellezza della canzone italiana. Ecco il messaggio che la kermesse festosa ci vuole lanciare, questo il messaggio che ci aspettiamo. Aldilà delle presenze, certamente rappresentative della bellezza femminile e della straordinaria storia della musica italiana.

Il tema è appropriato ed attuale. Il palcoscenico di Sanremo può rappresentare un momento singolare per svegliare coscienze e richiamare, con vigore e forza, l'attenzione su un'Italia sempre più martoriata devastata, violentata dall'incuria e dalla mano dell'uomo.

Può rappresentare un momento importante per sensibilizzare, sempre con maggiore vigore e forza, le coscienze sulla violenza femminile, sui femminicidi che sono diventati una costante della nostra esistenza.

Questo il messaggio che ci aspettiamo. Siamo convinti che la "femminista" Luciana Littizzetto, ma tutto il Festival, non ci deluderanno.