Il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini ha annunciato di avere intenzione di abolire il numero chiuso per la facoltà di Medicina ed il test di ingresso: già la decisione era nell'aria da qualche settimana dopo le polemiche dell'esame di ammissione di aprile, ora si ha la quasi-ufficialità che il governo sta lavorando a delle novità basate sul modello francese.

Queste le parole del ministro Giannini postate sulla pagina Facebook di Scelta Civica, il suo partito di appartenenza: "Intendo rivisitare il sistema di selezione, prendendo a modello il sistema francese.

Entro la fine di luglio formulerò la proposta e le nuove regole".

La Giannini ha scritto anche sulle scuole di specializzazione: "Il Miur ha trovato una quota di fondi per arrivare a un aumento che però non è sufficiente al ripristino delle quote dello scorso anno. Abbiamo chiesto al Mef di aggiungere i fondi mancanti".

Dunque si prospetta una vera e propria rivoluzione per l'università italiana, visto che l'abolizione del test d'ingresso e del numero chiuso potrebbe forse valere non solo per le facoltà Medicina e Chirurgia ma anche per quelle delle Professioni Sanitarie, di Veterinaria, di Architettura.

Come funziona il modello francese per l'università? Semplice: ingresso libero al primo anno, ma per continuare gli studi e passare al secondo occorre superare un numero minimo di esami con una certa votazione.

Insomma, dopo anni di attese e polemiche sul fatto che il numero chiuso ed il test di ingresso per l'università fossero elementi discriminatori, ora qualcosa di grosso sta per cambiare, almeno per alcune facoltà: e se questo modello fosse adottato per tutte le altre?