Sherlock Holmes continua a stupire e a fare proseliti. Probabilmente il solitario, misantropo e misogino detective per passione colpisce sempre e oggi più che mai, vedendo le varie serie televisive a lui dedicate e i film. Si accentuano caratteristiche di tipo diverso e si mettono in rilievo particolarità inizialmente non evidenziate, ma il nome, l'appeal e il suo metodo rimangono gli stessi. Forse la caratteristica che stupisce e continua a colpire è proprio la personalità sfuggente che Sir Arthur Conan Doyle gli aveva attribuito e che può facilmente dare adito e nuovi segreti da rivelare.

Per meglio dire: lo Sherlock Holmes di Guy Ritchie interpretato da Robert Downey Jr. in due episodi per il cinema ha suscitato sorpresa per il dinamismo e la scelleratezza spudorata che vengono attribuite al personaggio solitamente taciturno e restio alla violenza. In realtà la rilettura fatta dal regista americano sta solo a dimostrare quanto alcuni aspetti possano essere evidenziati da punti di vista diversi e quindi il vivace e violento Sherlock Holmes non risulta che una delle molteplici facce che si rivelano.

Ovviamente è decisamente diverso dal volto lungo e serio di Basil Rathbone a cui eravamo abituati. Più simili sono invece i due Sherlock televisivi: Benedict Cumberbatch ha un viso particolare - sguardo grave, occhi sprofondati sotto gli zigomi, capelli scompigliati e niente sorriso; pensoso e taciturno come l'originale, solo si muove in contesti più contemporanei, in una Londra che però recupera il grigiore dei tempi andati.

Decisamente più attuale la serie interpretato da Jonny Lee Miller, non tanto per il personaggio che caratterialmente comunque rispetta le qualità dello Sherlock classico, ma per l'ambientazione, New York, e per il compagno sceltogli: il famoso e mite Watson è interpretato dalla femminilissima Lucy Liu, una psicoterapeuta che ha il compito di seguire il detective nel percorso verso la disintossicazione, ponendo l'accento sul problema di Sherlock Holmes, la dipendenza da droghe.

Ma accanto a questi che dichiarano decisamente la paternità del detective britannico, quanti sono gli investigatori, veri o improvvisati che traggono ispirazione da lui?! Tralasciando le ovvie somiglianze con Hercule Poirot di Agatha Christie, e tenendo d'occhio la Televisione, i protagonisti di The Mentalist, dei vari CSI, Monk e persino lo "spietato" Dr.

House devono le loro caratteristiche più accattivanti alla loro somiglianza con l'amateur detective. Intanto, aspettando un terzo episodio del Sherlock violento e astuto di Guy Ritchie, si viene avvisati che comparirà un altro Sherlock, anziano e tormentato da un caso irrisolto. Sarà interpretato da Ian McKellen, ambientato nel 1947 e si intitolerà A Slight Trick of the Mind.