A Torino è da poco terminata l'esposizione di settanta capolavori scelti tra le opera dei Pre-Raffaeliti, un movimento che ebbe origine in Inghilterra alla fine del 1800. Nati come avanguardia artistica che abbandonava le strade dettate dall'accademia, la loro vita come associazione durò solo un anno, come pure la pubblicazione del loro giornale The Germ. Sicuramente John Everett Millais, Dante Gabriel Rossetti, William Holman Hunt e i loro seguaci non avrebbero mai pensato che la loro Arte, scaturita da un disagio socio-culturale e da una ricerca di antiche valori, avrebbe influenzato le arti visive più innovative che seguiranno, compreso il cinema e la moda.

Le loro tematiche si rifacevano a quelle da sempre insite nella cultura britannica: il gusto del misterioso e il legame col passato e con il soprannaturale a cui facevano riferimento anche le altri arti in particolare la letteratura. Si è parlato di una diversa interpretazione del Gotico, ma più che altro è l'attrazione del passato come punto di riferimento per la ricerca stilistica e personale che traspira nei quadri dalla pennellata perfetta e ricchi di dettagli. Non costituirono mai una corrente ben strutturata, ma nell'insieme furono i portavoce di un modo di concepite le pittura totalmente innovativo: meticolosità dei dettagli , figure femminili bellissime e diafane, sfondi floreali che si fondono con un raffinato simbolismo.

Le loro fonti di ispirazioni furono in particolare le leggende arturiane in cui convivono riti e credi pagani, magie e incantesimi con la ricerca delle vera fede, del Graal portata avanti dai cavalieri delle tavola rotonda; le ballate medioevali con le loro storie di amore e morte e i drammi di William Shakespeare in cui gli elementi sovrannaturali diventano simboli di passioni, vizi e virtù comuni a tutti gli uomini.

Bellezza, arte, vita e morte erano i loro riferimenti , e condussero la ricerca della perfezione anche nelle loro vite private, estreme e intessute da passioni devastanti. Rossetti stesso amò e sposò Elizabeth Siddal, sua musa e modella. Come la donna de Il Ritratto Ovale di Edgar Allan Poe, proprio durante la creazione di un'opera d'arte quale La Morte di Ofelia dipinto da John Everett Millais nel 1852 Elizabeth contrasse una malattia che piano piano la consumò portandola al suicidio: era stata ritratta immersa per giorni e giorni in una vasca da bagno piena di acqua che spesso si raffreddava.