"Il problema più grande è la perdita del valore simbolico dei cibi. Sono diventati commodities, beni di consumo senza anima". Così, Carlo Petrini, presidente di Slow Food, in un'intervista rilasciata qualche tempo fa. Ed è proprio dall'anima del cibo, dalla sua sacralità, che bisognerebbe ripartire per far sì che ogni prodotto alimentare, ben lungi dall'essere una semplice merce di consumo, possa diventare ambasciatore di autenticità, nonché imprescindibile volano di uno sviluppo sostenibile del territorio.

Su questa scia si è mosso il Primo Festival del giornalismo enogastronomico, tenutosi a Galati Mamertino, in provincia di Messina, il 26 e 27 luglio: immersi negli incomparabili scenari paesaggistici offerti dal Parco dei Nebrodi, coccolati da profumi e sapori senza tempo, ritemprati dai colori e dalle suggestioni di viuzze, verdi boschi e fresche acque, gli ospiti dell'evento hanno affrontato numerosi temi legati all'enogastronomia.

Durante la due giorni galatese si sono susseguiti convegni, dibatti e presentazioni di libri, il tutto inframmezzato da perle di teatro civile, escursioni in luoghi di inviolata bellezza, degustazioni di eccellenti piatti realizzati con i prodotti simbolo del territorio. Presenti alla manifestazione giornalisti provenienti da tutta la penisola, blogger, numerosi esperti del settore, chef locali e chef di fama internazionale. Partner dell'evento Slow Food Sicilia, organizzatore del Teatro del Gusto nella pittoresca Piazza San Giacomo.

Tra i temi affrontati durante questa prima edizione del Festival, "L'enogastronomia come progetto di filiera per la valorizzazione dell'agroalimentare: verso Expo 2015", focus del convegno di apertura.

Ripartendo dalle enormi potenzialità dei Nebrodi, già piccolo distretto dell'agroalimentare siciliano vocato all'agricoltura e all'allevamento, così come alla cultura dell'ospitalità, Expo 2015 si profila come una vitale opportunità di lancio anche per questo angolo di Sicilia. La ricetta della competitività sul mercato passa, secondo quanto emerso dagli interventi degli esperti, dalla necessità di fare sistema, di trasmettere il valore della biodiversità contro ogni standardizzazione alimentare, di "vendere il territorio con tutte le sue particolarità attraverso le eccellenze enogastronomiche", di propugnare uno sviluppo volto al sostegno e non alla mera conservazione di ogni peculiarità.

Incessante ricerca della qualità, esaltazione delle competenze, dei sapori e delle tradizioni dei Nebrodi saranno le linee guida lungo cui si muoverà la "Scuola del gusto" che nascerà proprio a Galati Mamertino. Sapori e natura, storia e tradizioni popolari, ruralità e cultura si pongono, così, come gli inscindibili ed imprescindibili ingredienti di un'offerta che sia in grado di rispondere alla sempre crescente domanda di un turismo diversificato, un'offerta che faccia della multisensorialità il suo cavallo di battaglia.