La Marvel Comics Entertainment, storica casa editrice di fumetti statunitense, fondata nel 1939, e dal 2009 appartenente al gruppo The Walt Disney Company, famosa in tutto il mondo per i suoi personaggi, i celebri supereroi che vanno da Spider Man a i Fantastici Quattro, passando per Capitan America, gli X-Men, Hulk, Devil, fino a Thor, tra l'altro ormai tutti da record nei box office delle biglietterie nelle sale cinematografiche, ha deciso di affidare la copertina della nuova serie, attesa per novembre, di Spider Woman al talento del disegnatore italiano Milo Manara.
La casa editrice americana si è prefissa di cambiare alcune delle sue politiche, e proprio le donne e l'affidamento di alcune copertine a disegnatori alternativi, non proprio legati al genere fumettistico supereroistico, sono tra gli obiettivi prefissati dal management Marvel, che cerca anche di allargare ulteriormente gli orizzonti dei propri lettori. Ecco infatti che troviamo l'Uomo ragno che diventa portoricano, Thor che passa il suo mitico martello a una figura femminile e addirittura Capitan America che diventa afroamericano. Ma la Spider Woman di Manara fa esplodere la polemica, in America e anche fuori, partita dal web la polemica e arrivata fin sulle pagine di Guardian e Time ; la fisicità straripante della super eroina Marvel disegnata da Manara non riscontra i gusti della critica fumettistica americana, e nemmeno quelli del pubblico, legato alla classica figura "in linea" di puro stampo Marvel, almeno per ora lontano dalle "rotondità", altrettanto classiche dello stile Manara.
Troppo sexy la Spider Woman creata dal disegnatore italiano, celeberrimo anche proprio per i suoi ritratti al femminile sempre in bilico tra erotismo e sensualità, in sostanza la critica. Le forme di Jessica Drew, la Donna Ragno, "disturbano", ricordano troppo, seconda la critica americana, " Lo Scatto", il capolavoro erotico di Milo Manara che ha venduto milioni di copie in tutto il mondo. Al momento la Marvel non ha preso nessuna posizione ufficiale in risposta alla valanga di critiche.