Viene assegnato il Nobel per la chimica a tre grandi scienziati che hanno avuto il riconoscimento con la motivazione di aver avuto la capacità di perfezionale la microscopia ottica rendendola più potente e in grado di osservare il mondo delle molecole piccolissime. Si tratta di Betzig, americano di 54 anni, di Hell, tedesco di 52 anni e Morner di 61 anni. Già, da come sappiamo, il micoroscopio è già in grado di misurare e osservare oggetti piccolissimi ma la domanda che i tre si sono posti è 'fino a che oggetti piccoli può osservare?' E' una domanda fondamentale proprio perchè come sappiamo dalla sua invenzione il microscopio è uno strumento che non poteva andare oltre un certo limite.

L'excursus delle ricerche di Hell, Beitzig e Moerner

Il tutto è partito dal lontano 1990, quando nei primi anni novanta, a Hell venne in mente la prima idea di perfezionamento dello strumento. Il ragazzo era un dottorato dell'Università di Turku sita in Finlandia. Egli svolse un'attività di ricerca incentrata in particolar modo sulla microscopia a fluorescenza. La capacità di questa fluorescenza si fermava però agli ammassi molecolari. Nell'anno 1994 Hell, in un articolo, propose la tecnica di far eccitare le molecole fluorescenti con dei fasci di laser. Nello stesso periodo circa Moerner e Betzig, si dedicavano alla microscopia delle singole molecole. Moerner presso l'Università della California aveva scoperto come accendere e spegnere una variante di una proteina dal nome GFP.

Nel 1997 poi, dimostrò come poter osservare i piccoli e leggeri lampi che vengono emessi dalle molecole. Intenzionato a superare il limite di Abbe era anche Betzig che pensò bene di sfruttare, per i suoi esperimenti, molecole fluorescenti a più colori cercando di ottenere nel modo più preciso possibile la loro posizione. Per realizzare il suo esperimento ci sono voluti dieci lunghi anni quando le molecole furono adatte all'esperimento.

Grazie alle loro ricerche si è arrivati alla possibilità di costruire microscopi ottici che danno la possibilità di vedere le molecole in azione. Questa è la tecnica che ha aperto la strada alla nanoscopia ossia quella scienza che studia i corpo dalle dimensioni di miliardesimi di metro.