La storia è ambientata negli Stati Uniti d'America dove un micidiale e oscuro virus si estende a macchia d'olio tra la popolazione. Esso attacca e consuma lentamente le persone riducendole pian piano ad una sorta di morti viventi. Quando gli individui diventano tali per le autorità competenti non esiste altro provvedimento che rinchiuderli in appositi reparti di quarantena che non rappresentano affatto la soluzione del problema ma solo una lenta e dolorosa agonia per le sfortunate vittime della malattia. Le persone infette diventano dei veri e propri zombie assetati di carne umana e vanno fermati ad ogni costo per limitare al massimo il contagio.

Il personaggio di Arnold Schwarzenegger

L'ex governatore dello stato della California, che è anche tra i produttori di questa pellicola, interpreta Wade, un campagnolo tutto muscoli che ha perso la moglie e vive con una donna di nome Caroline (Joely Richardson) e la figlia Maggie (Abigail Breslin). Quest'ultima, purtroppo, viene contagiata dal virus. L'inesorabile avanzare della malattia imporrebbe a Wade di consegnare la ragazza alla polizia per farla portare in quarantena. Tuttavia il padre è molto legato alla figlia e non vuole consentire che ciò accada a costo di mettersi contro gli agenti locali. Questa volta Schwarzy non è il solito uomo d'acciaio che conosciamo attraverso noti film che ha interpretato in passato quali "Terminator" (a breve uscirà il nuovo capitolo Genisys), "Commando", "Predator" o "Conan il Barbaro", tanto per citarne alcuni. Ciò che emerge maggiormente è il lato umano del padre premuroso nei confronti della figlia sofferente che si oppone in tutti i modi al destino avverso e crudele. Convincente la prova della Breslin nella parte drammatica della ragazza contagiata.

Uno zombie più umano del solito



Svariati sono i film e le serie tv in circolazione inerenti i morti viventi. Quello che sorprende, in questo caso, è la rappresentazione umana dello zombie ossia, non semplicemente una creatura fredda e mostruosa da abbattere senza rimorsi o ripensamenti, bensì un essere consapevole della sua condizione e che per tale motivo soffre psicologicamente oltre che fisicamente ed è bisognoso di affetto come un normale umano (anche la saga di Twilight cerca di accostare agli esseri dell'oscurità, in quel caso i vampiri, una dose di umanità).    

Il filone horror incalza

Di film horror ne vengono prodotti di continuo. In particolare, solo nell'ultimo mese, abbiamo registrato l'uscita di ben 3 pellicole: Unfriended, Insidious 3 e, appunto, Contagious, seppur con caratteristiche diverse tra loro. Tra questi il più avvincente è sicuramente Insidious in quanto propone uno sviluppo della trama rapido, preciso e coinvolgente dall'inizio alla fine. Gli altri due sono troppo lenti nelle fasi iniziali e rischiano di far addormentare lo spettatore in quei frangenti anche se presentano alcuni elementi innovativi interessanti (il cyber-horror a tutto campo in un caso e lo zombie umano nell'altro).