Dopo il successo dell'esibizione accanto al maestro Giulio Mogol lo scorso 11 agosto, il cantautore siciliano Ugo Mazzei propone un nuovo concerto-racconto sulla scia della formula già conosciuta questa estate. Si tratterà di un cammino musicale tra grandi personaggi storici che hanno ispirato la canzone cantautorale italiana, come Cyrano de Bergerac, Giulio Cesare, Che Guevara o Nerone, solo per citarne alcuni tra quelli che saranno proposti nella scaletta dell'iniziativa che prende il nome di "Canto la Storia".

Concetto Lo Bello

C'è tuttavia una pietra che brilla più delle altre tra quelle che Mazzei proporrà al pubblico siracusano.

Si tratta di un pezzo che ha scritto direttamente lui, dedicandolo all'arbitro internazionale Concetto Lo Bello, che Siracusa ricorda con una via cittadina. Una canzone che contiene l'accenno ad episodi sportivi celebri della vita di Lo Bello e la descrizione dei suoi noti tratti caratteriali, che hanno contribuito a renderlo celebre.

L'iniziativa

L'appuntamento è fissato per il prossimo venerdì 4 dicembre, con inizio alle ore 21, presso il Cine Teatro Aurora di Belvedere (via Goito) e l'organizzazione dell'iniziativa è stata affidata all'associazione culturale "Le Formiche", tra le promotrici la scorsa estate dell'evento con Mogol. Social Media Manager dell'evento sarà Martina Puzzo. "Un concerto che percorre le strade del tempo dove la canzone si fa teatro e viceversa, dove il grande catalizzatore della serata, il cantautore nostrano Ugo Mazzei,saprà, con la sua energia e con la sua passione, restituire l’universalità del linguaggio musicale senza limiti.

Il concerto - dichiara la stessa Puzzo - avrà come protagonisti una voce (Ugo Mazzei), una chitarra (Vincenzo Partexano), un basso (Salvo Germano), una batteria (Beppe Ripullo) e una tastiera (Giuseppe Furnari), che insieme daranno vita ad una serata che si preannuncia imperdibile, che celebrerà lo stretto legame tra musica e storia, finendo per tracciare le tappe che hanno segnato l’umanità intera, mostrandoci come il passato si riverberi nel presente e ricordandoci che la storia siamo noi".