Il Teatro perde uno dei suoi interpreti più prestigiosi e rappresentativi. All’età di 67 anni è venuto a mancare Luca De Filippo erede di una famiglia che ha fatto la storia del teatro italiano. Luca era figlio di Eduardo De Filippo e sin da bambino ha seguito le orme del padre rimanendogli sempre fedele fino ad oggi. In questi mesi, infatti, Luca De Filippo stava portando in scena “Non ti pago”, tour poi interrotto a causa dei problemi di salute.
L’esordio di Luca De Filippo nel cinema è arrivato prestissimo, all’età di sette anni, quando ha interpretato un ruolo diventato storico: Luca è stata "Peppiniello" nel film Miseria e Nobiltà, di Eduardo Scarpetta (nonno di Luca) e diretto dal padre, opera divenuta un classico del cinema italiano.
Il debutto vero e proprio nel teatro è arrivato all’età di vent’anni con “Il figlio di Pulcinella”, da quel momento in poi la sua carriera è stata in ascesa tanto da divenire protagonista sia nei teatri, ma anche in televisione con la partecipazione in diversi films.
Luca de Filippo ha sempre promosso in giro per l’Italia le opere del padre, lavori dal grande valore artistico, sociale e umano, principi ereditati da una famiglia partita da Napoli e che da tre generazioni è stata protagonista assoluta nel mondo dell’arte, della cultura e della politica Italiana.
Un teatro per ricordare Luca
Luca De Filippo si trovava ricoverato in ospedale a Roma dal 10 Novembre per un tumore, ad assisterlo c’erano Carolina Rosi, la moglie e i figli Matteo, Tommaso e Luisa.
Per salutare Luca De Filippo i parenti hanno organizzato una iniziativa presso il Teatro Argentina di Roma, sarà lì che Lunedì 30 novembre dalle ore 14 alle 16.30 amici e conoscenti saluteranno il grande protagonista del teatro e del cinema italiano. La famiglia dell’attore ha fatto sapere di non volere fiori, ma esorta quanti volessero dare un contributo a donare dei soldi alla fondazione Onlus “il meglio di te”, si tratta di un gesto che sarebbe stato molto apprezzato da Luca de Filippo.
L’Italia oggi piange un suo celebre figlio, ma le sue interpretazioni rimarranno vive, per sempre, nel ricordo di chi ama il teatro e la letteratura, tutto il paese non può che essere riconoscente ad una famiglia che è riuscita a esportare in tutto il mondo delle opere teatrali uniche, capaci non solo di far ridere, ma di trasmettere anche dei valori sociali, culturali e umani. Addio Peppiniello.