9novembre 1923, Hitler marcia in testa a tremila uomini verso il ministero della guerra. È il cosiddetto "Putsch di Monaco": tentativo, fallito, di colpo di stato, per il quale il futuro dittatore tedesco verrà imprigionato per qualche mese. Sarà proprio durante la detenzione che inizierà a scrivere il Mein Kampf ("la mia battaglia"), gettando le basi della folle ideologia nazista.
La situazione attuale
Adesso, dal 1° gennaio 2016, trascorsi 70 anni dalla morte del Fuhrer, il ministero delle finanze del Land della Baviera perderà i diritti d'autore sullo scritto che gli erano stati affidatidagli alleati alla fine della guerra, cosicché il saggio diventerà di pubblico dominio.
Al momento venderlo e possederlo è illegale in molti stati tra i quali la Cina, l'Austria, l'Israele e i Paesi Bassi (dove però è illegale solo la vendita). Fino ad oggi - e così sarà fino al prossimo 31 dicembre -in Germaniaè vietata la distribuzione del libro eccetto che in limitate circostanze, ed essendo state distrutte le milioni di copie esistenti alla fine della grande guerra la versione cartacea originale in lingua tedesca può essere consultata solo tramitecopie d'antiquariato.
La decisione del ministero
La scelta di diffonderlo nelle scuole è di Markus Soeder,ministro delle Finanze bavarese. L'obiettivo dichiarato è quello di evitare che possa diventare diffuso - nella forma non commentata -soprattutto tra i giovani, e si vuole far si chevengano resechiare in tutte le pubblicazioni le enormiassurdità deltesto per rendere coscienti in primo luogo gli studentidi quali possano essere le conseguenze dell'estremismo politico.
Ad occuparsene è statol’Istituto di Storia Contemporanea di Monaco di Baviera, al quale è spettatoil gravoso compito di far si che vengano messe in chiaro senza ambiguitàla mostruosità del testo facendo un'analisi, anche storica, delle terribili conseguenze a cui ha portato.L'Istituto tedesco ha dichiarato che a gennaio andranno in stampa 4mila copie commentate concirca3500 note di illustri storici che distruggeranno il mito del "manifesto" dell'ideologia nazista.
Molte polemiche, ma la scelta ha il suo perché
La decisione, come si può immaginare, ha dato vita a molte polemiche. Sia da parte di coloro che sono contro la ripubblicazione stessa del saggio, sia da coloro che ritengono che farlo studiare nelle scuole possa essere controproducente. In prima lineala presidente della Comunità ebraica di Monaco e Alta Baviera, secondo la quale lo studio dell'ideologia nazista è certamente importante per permettere di formare studenti"consapevoli della storia e delle proprie responsabilità, animandoli alla difesa di valori di libertà e democrazia", ma può essere attuataanche in modi diversi dallo studio del Mein Kampf.
Il fine resta però certamente nobile: mettere a contatto i giovani con un testo commentato che nota dopo notasmonterà tutta l'ideologia che ha portato all'Olocausto. Metterli a contatto con un testo commentato eviterà che studenti, spinti anche dalla semplice curiosità, si ritrovino a leggere il testo in versione originale. Anche perché dipenderà dalla sola volontà degli editori tedeschi se mettere o meno in commercio la versione originale non commentata.
Intanto la Germania è divisa: secondoun sondaggio dell'istituto YouGov,il 48% dei tedeschi ritiene che la nuova pubblicazione non daràimpulso a qualche forma diestremismo di destra, mentre a temere il contrario è il 40%. In ogni caso la reazione dei docenti è stata positiva, e presto si potrà anche sapere cosa ne pensano gli stessi alunni.
Spetterà proprio a loro infatti confermare se uno studio scolastico dello scritto crea o meno maggiore consapevolezza e se - soprattutto - è utile o no per capire quanto di sbagliato ci sia in quell'ideologia. In fondo è proprio per questo che si studia la storia: imparare dagli sbagli commessi in passato per costruire un futuro migliore. Studiare la versione commentata del Mein Kampf, aiuterà in questo?