Credevamo che l' "Index Librorum Prohibitorum ", che aveva dato pessima prova di sé nel corso della Controriforma cattolica (c'erano dentro uomini come Machiavelli, Galilei, e persino … Dante ["Monarchia"]) fosse finito tra le anticaglie di un mondo fortunatamente perduto. Ma da quanto apprendiamo su "Le Figaro" (12/05/2014), sembra proprio che i rigurgiti controriformisti siano duri a morire. Philippe Zoummeroff, famoso collezionista di origine ebraica convertitosi al cristianesimo negli anni '40, sarà obbligato dal 16/05/2014 a ritirare dall'asta una delle prime edizioni del "Mein Kampf" ["La mia battaglia"] di Adolf Hitler sotto le pesanti pressioni del "Bureau national de vigilance contre l'antisémitisme (BNVCA) [Ufficio nazionale di vigilanza contro l'antisemitismo].
Zoummeroff ritiene l'ingiunzione una mossa del tutto sbagliata e ingiustificata. Ed è difficile dargli torto, anche perché, togliere dal mercato un'edizione rara del "Mein Kampf" non significa proprio un bel niente, visto che centinaia di copie del libro di Hitler circolano liberamente in tutte le lingue.
Fa specie soprattutto che un caso del genere sia potuto accadere proprio in Francia, considerata da sempre una terra di libertà, dove molti hanno trovato rifugio in tempi molto difficili della storia europea. Comunque, è da dire che l' "interdetto" lanciato contro il "Mein Kampf" e soprattutto contro una persona stimata come Zoummeroff ha se non altro suscitato scalpore e non poche polemiche.
Catherine Chadelat, Direttrice del Museo Storico ha sbottato indispettita : " Mais on trouve Mein Kampf partout!". "Ma se il 'Mein Kampf' lo trovi dappertutto! Ce ne saranno almeno dieci edizioni alla FNC". Non meno critica Anne Heilbronn, Vice Presidente di Sotheby, : "Philippe Zoummeroff è un vero umanista. La polemica è offensiva per un uomo come lui, la cui integrità morale non può essere messa in discussione da nessuno.
È nel contesto del ricordo che egli ha raccolto le testimonianze più nere della nostra storia, per capire meglio o per evitare che certi eventi si ripetano" .
Conclusione. A parer nostro gli arcigni membri dell' Ufficio nazionale di vigilanza contro l'antisemitismo, con un autogol a dir poco clamoroso, hanno escogitato un rimedio che è peggiore del male.
Scommettiamo che dopo questo inopinato battage pubblicitario le vendite del "Mein Kampf" conosceranno un'impennata verso l'alto?
Certamente i fruitori del libro non lo leggeranno nella preziosa edizione fornita da Philippe Zoummeroff, ma questo non dovrebbe consolare poi molto i nostri occhiuti censori dell' Ufficio nazionale di vigilanza contro l'antisemitismo.