La pellicola Il figlio di Saulha partecipato al Festival di Cannes nel 2015 vincendo il Grand Prix Speciale della Giuria, quest’anno si è portato a casa il Golden Globe per Miglior Film Straniero, e ora è candidato ai premi Oscar 2016nella categoria Miglior film straniero (Ungheria).Il filmè approdato nelle sale cinematografiche italiane il 21 gennaio scorso e sta facendo molto parlare di sé.E’ entrato al quindicesimo posto nei film più visti della scorsa settimana, aggiudicandosi 94.000 euro di incassi.
La pellicola drammatica ha messo d’accordo anche la critica.
Il Giornale infatti lo descrive come «Un film di una bellezza maledetta… Questo è grande Cinema, perdere questo film sarebbe un delitto.» E ancora La Stampa decanta l’interpretazione del protagonista in questi termini «L’interprete necessario di un esordio eccezionale, in cui la forma si fa contenuto e viceversa. Una performance miracolosa, di quelle che il cinema regala di rado.»
Trama
Il protagonista del film è Saul Ausländer (interpretato da Géza Röhrig, attore ungherese classe 1967), un membro dei Sonderkommando di Auschwitz, i gruppi di ebrei costretti dai nazisti a fare il “lavoro sporco”, vale a dire assisterli nello sterminio degli altri prigionieri nei forni crematori.Un giorno Saul crede di riconoscere suo figlio nel cadavere di un ragazzo e comincia così una lotta per cercare di dare una degna sepoltura a quelle spoglie mettendosi alla ricerca di un rabbino.
27 gennaio: Giornata della Memoria
Il Figlio di Saul è l’ultimo dei tante trasposizioni cinematografiche in ricordo degli orrori compiuti dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Il 27 gennaio si celebra la Giornata della Memoria, istituita in Italia dalla legge 211 del 20 luglio 2000. «La Repubblica italiana riconosce il 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.» E allora che questo giorno di ricordo possa essere un momento di riflessioni sugli errori del passato e far sì che si possa migliorare con aiuti concreti a tutti i perseguitati che ci sono ancora oggi nel mondo.