In questi giorni il cinema rende omaggio ad Antoine de Saint Exupéry, a 70 anni dalla pubblicazione del suo libro più celebre ‘‘Il Piccolo Principe’’, consacrato ormai a racconto evergreen per merito della semplicità con cui riesce a far breccia nell'animo del pubblico.Il racconto è un tributo al viaggio della vita; il piccolo protagonista evade l'orbita dell'infanzia, in cui gravita il suo asteroide, per addentrarsi nel percorso naturale di crescita interiore, alla volta della conoscenza del mondo.

Il piccolo principe come l’alter-ego di ciascun adulto

A dispetto del divario anagrafico, il piccolo principe instaura con il suo alter-ego, ovvero l'aviatore, con il quale il pubblico si identifica, un legame simbiotico in cui l'uno si riconosce nell'altro, senza alcuna remora.Il piccolo protagonista risveglia così il cuore ormai assopito dal disincanto tipico dell'età adulta cui ha ormai approdato l'aviatore, il quale, tanto nel libro, quanto nel film, veste i panni del narratore, tessendo con estrema minuziosità gli aneddoti più significativi della vita del protagonista, fino a confezionare la trama universale dell'esistenza umana.I tasselli di cui si compone il racconto, intersecano i valori dell'amicizia e della autenticità, spesso soffocati nell'età adulta dalla durezza e dalla disillusione incassata nel tempo, dall'esperienza e dall’ineluttabilità della sofferenza.

Il viaggio alla scoperta delle sfaccettare universali

Nelle prime tappe del suo viaggio il principe bussa alla porta di uomini trincerati nel loro pianeta e relegati al ruolo di persone piene di sé, la cui diffidenza preclude loro l'interazione con gli altri.Il senso di solitudine sperimentato dal piccolo principe in questa prima fase, simboleggia dunque la condizione di estraniazione dalla realtà verso cui l'uomo propende per timore del fallimento nel rapporto con gli altri.

All'approdo sul pianeta Terra, il Piccolo Principe assapora invece il sentimento diametralmente opposto dell'amicizia, cui la volpe lo educa, mediante il metodo dell'addomesticamento volto a creare un forte legame interpersonale, nel quale l'uno è per l'altro unico al mondo.La volpe riaccende l'inclinazione originale del pubblico a guardare il mondo con il cuore, immunizzando la mente dai pregiudizi e dalla diffidenza al fine di nutrire fiducia nell'altro, mettendo a nudo le proprie fragilità.In conclusione, questo racconto disarma ciascuno di noi dal timore dei rapporti interpersonali, da cui si può uscire sconfitti. Benché tale possibilità sia sempre in agguato, la curiosità di conoscere il mondo dovrebbe sempre prevalere sulla paura.