E’ uscito il 1 gennaio 2016 in tutte le sale italiane Il Piccolo Principe, film diretto dal regista Mark Osborne e tratto dall’omonimo libro di Antoine de Saint-Exupéry pubblicato per la prima volta il 6 aprile 1943.

Il film si apre con la voce di un adulto che racconta di quando era un bambino a cui piaceva molto disegnare e ha mostrato le sue prime opereai grandi, i quali però, trovando quei disegni non rappresentativi della realtà, consigliano al bambino di applicarsi ad altre materie. Il bambino sceglie allora di seguire il suggerimentodegli adulti e così diventa anche lui grande dimenticando cosa vuol dire essere un bambino fino a quando non accade qualcosa di magico nella sua vita.

La scena successiva introduce una madre e una bambina in attesa del colloquio di ammissione alla Werth Academie, una prestigiosa accademia che rappresenta per la ragazzina il primo passo per diventare un’adulta. Il colloquio purtroppo non ha esito positivo e, di conseguenza, la madre della ragazzina studia un piano B per permettere alla figlia di essere ammessa comunque a quella scuola al termine dell’estate.

Il piano B è un vero e proprio programma di vita, che scandisce in modo definito tutte le attività che la bambina dovrà svolgere nell’arco della giornata.

La ragazzina però si fa distrarre dal nuovo vicino, un aviatore (altri non è che l'autore dei disegni in apertura del film) che le racconta, attraverso i suoi disegni, le avventure del Piccolo Principe, dei personaggi bizzarri che incontra nei suoi viaggi e di come fa a tornare sul suo pianeta dalla sua amata rosa.

Il racconto dell’aviatore dura tutta l’estate e proprio pochi giorni prima dell’inizio delle lezioni l’anziano signore confessa alla ragazzina che non potranno stare insieme fisicamente per sempre e le svela la fine del storia: il Piccolo Principe lascia sulla Terra il suo corpo per permettere alla sua anima di volare in alto e tornare così a casa.

La bambina allora si arrabbia molto perché crede di aver sprecato inutilmente tutta la sua estate dietro ad una favola, quando avrebbe dovuto concentrarsi su ciò che è essenziale per diventare un’adulta.

Il giorno prima dell’inizio delle lezioni l’aviatore, essendo molto malato, viene ricoverato in ospedale e la bambina si pente di quanto gli ha detto e decide di ritrovare il Piccolo Principe in modo che possa aiutare il suo anziano amico.

Il film si chiude con la bambina che, prima di andare al suo primo giorno di scuola, va a trovare l’aviatore in ospedale assieme alla sua mamma portando con sé tutti i suoi disegni rilegati in un libro.

Le avventure del Piccolo Principe e di questa bambina insegnano che non si deve aver paura di diventare grandi, perché fa parte del ciclo naturale della vita. Quello che dobbiamo fare è imparare che “Non si vede bene che con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi.”

Non bisogna crescere diventando omologati a tutti gli altri, ma è necessario preservare la nostra identità perseguendo i nostri sogni aiutati dai genitori e da chi ci sta vicino.