l 2015 non è stato un anno tranquillo per l'editoria e per ilSalone del Libro di Torino. L'acquisto della RcsLibri da parte della Mondadori ha creato confusione in chi lavora di scrittura, E poi l'abbandono della Bompiani con tanto di porte sbattute di Elisabetta Sgarbi, che con La Nave di Teseo comincerà a maggio le pubblicazioni, in tempo utile per l'appuntamento torinese. Preoccupa, poi, l'assenza, di una scuola letteraria italiana che non riesce ad esprimersi secondo le sue potenzialità.
Così, in una lettera aperta quaranta editori indipendenti chiedono a soci, istituzioni e fondazioni bancarie'di fare ogni sforzo per garantire il futuro del Salone del Libro di Torino, una delle manifestazioni culturali più importanti nel mondo'.
Gli editori rimasti indipendenti rispondono così all'Associazione Italiana Editori, che nei giorni scorsi ha annunciato l'addio al Cda della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura, che organizza il Salone del Libro, con le dimissioni di Federico Motta in polemica con il nuovo assetto societario. Il Salone del Libro, sostengono i firmatari, tra cui la stessa Sgarbi,Antonio Sellerio e Ferruccio De Bortoli, presidente della Longanesi, dopo la sua mancata elezionenel Cda dellaRai,'è diventato in quasi trent'anni anni un patrimonio di tutti, dai lettori di ogni età, a chi lavora in editoria e qui trova un terreno di contatto e confronto, agli editori grandi e piccoli che possono incontrarsi fra loro e con i lettori, grazie anche all'International Book Forum'.
Shakespeare eCervantes, ma anche Gozzano e la Ginzburg
L'iniziativa, partita nei giorni scorsi daGaspare BonadiInstar Libri e daDaniela Di SoradiVoland,è un appello alle istituzioni, fondazioni bancarie, sponsor e privati 'a fare ogni sforzo per garantire un futuro adeguato al Salone del Libro così come tutti insieme lo abbiamo costruito in questi anni'.Sono consapevoli che il Salone del Libronon è solo una fiera commerciale: centinaia di presentazioni, eventi, convegni, workshop lo rendono una delle manifestazioni culturali più importanti in Italia e nel mondo: la qualità degli autori ospiti costituisce da sola un patrimonio straordinario.
Così i quaranta editori invitano i soci della Fondazione per il libro, le istituzioni di ogni genere, le fondazioni bancarie, le aziende private che investono in cultura, a fare ogni sforzo per garantire un futuro adeguato al Salone del Libro così come tutti insieme lohanno costruito in questi anni. Hannofirmato ancheNeri Pozza,Chiarelettere, Instar Libri, Mauri Spagnol, Garzanti, Bollati Boringhieri, TEA, Corbaccio, Casa Editrice Nord, Salani, Guanda, Nino Aragno, Scripturapure, Fidare.
Lo storico direttore artistico del Salone, lo scrittore Ernesto Ferrero che in questo progetto crede fermamente afferma: <Il dialogo con gli editori non si è mai interrotto e, insieme a loro, l'intera filiera del libro continuerà a guardare al Lingotto come a una casa comune: questa unità di intenti ha sempre facilitato grandemente il nostro lavoro che quest'anno festeggerà i cinquecento anni dell'Orlando Furioso e due autori centrali della letteratura europea come Shakespeare e Cervantes che sono morti a distanza di un giorno nell'aprile del 1616'. Ospiti d'onore saranno gli scrittori arabi e si celebreranno anche i cento anni dalla prematura scomparsa del poeta crepuscolare Guido Gozzano e l'anniversario della nascita di Natalia Ginzburg che con la sua scrittura ha raccontato la Torino di primo Novecento.