Lino Banfi - il cui vero nome è Pasquale Zagaria - è nato il 9 luglio 1936 ad Andria, in Puglia. A pochissimi giorni dal suo 80esimo compleanno, l'interprete di 'Nonno Libero', oltre che di un'infinità di film comici che sono rimasti nella storia del Cinema italiano (non tanto per lo spessore, quanto per l'ilarità che ha strappato al pubblico da cui è molto amato),si racconta in una intervista a un noto settimanale, mettendo a nudo anche particolari della sua vita finora sconosciuti. Una vera rivelazione per i suoi moltissimi fan.

Lino Banfi si racconta: 'In passato ho pensato di suicidarmi'

'Ho sempre pensato di essere grassissimo - racconta - ancora oggi ho il timore che, quando dovranno sollevare la mia cassa, quei quattro non mi mandino al diavolo dicendo: 'Come pesa questo qua, mortacci tua!'Quindi, in vista della grande occasione sto cercando di perdere peso. Nella mia mente ho sempre avuto l'impressione di essere ben oltre i miei 100 chili: già trent'anni fa, infatti, terrorizzato all'idea di arrivare a questo peso ho pensato al suicidio. Per fortuna non ho mai realizzatoil propositodi togliermi la vita, ma lo ammetto: non mi sono mai piaciuto, tanto è vero che non rivedo mai i film e le altre cose che interpreto.

Per trasformare i miei difetti (e i complessi di cui ho sempre sofferto) in buffe caratteristiche, c'è voluto molto tempo; così come ce n'è voluto tantissimo anche per imparare, finalmente, a volermi bene.

'Il Papa mi ha detto: anche fare l'attore è una missione'

Lino Banfi si è spinto oltre, durante l'intervista, e ha raccontato anche dell'amicizia che lo lega da tempo al papaBenedetto XVI.

Un rapporto molto speciale, nato per caso, che ha creato nel tempo un legame importante fatto di stima reciproca e affetto. 'Dopo le sue dimissioni - spiegaBanfi - ispirato da un sogno in cui vedevo due papa, scrissi una poesia che venne poi pubblicata da 'Famiglia Cristiana' e 'Avvenire'. Contattai quindi Padre Georg chiedendogli un incontro con il Papa Emerito.

La telefonata arrivò dopo qualche mese e fissammo l'appuntamento per il giorno dopo.Il Papa mi stava aspettando seduto in un salottino bianco, nel piccolo monastero all'interno del Vaticano'.

'Dopo aver aperto le braccia per accogliermi - prosegue l'attore - mi disse: ‘Banfi, mi racconti la sua vita'. Gli ho così raccontato ogni cosa, perfino dei miei cinque anni passati in un Seminario, e quando mi chiese come mai non ho proseguito con l’esperienza sacerdotale, ho replicato: 'Quella strada non era la mia. Volevo invece fare l’attore'. Lui ha risposto: 'In fondo, non è una missione anche fare l’attore?'. 'È stato proprio grazie alle sue parole, che ho fatto finalmente pace conle mie scelte eil mio passato'.