Ragionare per comunità, aprire prospettive nuove e divergenti, creare connessioni tra le strutture, puntare su settori tradizionalmente snobbati dalla politica. Bari si presenta sempre più come punto di riferimento culturale di tutta la Puglia: dopo lo stanziamento di 10 milioni di euro per l'ammodernamento di cinema e teatri da parte della Giunta Regionale, un'altra iniziativa ad ampio raggio viene lanciata nel mese di luglio. L'associazione Teatri di Bari presenta la nuova stagione teatrale della città, all'insegna dell'innovazione e dell'eterogeneità.
Grande lungimiranza, dunque, da parte di un'amministrazione che punta sempre più sull'aspetto artistico per valorizzare le proprie eccellenze. Enti culturali e politica in questo caso hanno collaborato per rendere migliore il territorio, in uno sforzo comune di educazione alla qualità che di certo premierà gli sforzi compiuti in questo senso.
Al via da Settembre più di 40 spettacoli, una rassegna dedicata a Shakespeare ed un'ensemble di artisti affermati nel panorama nazionale: una manifestazione dedicata al pubblico e pensata per il pubblico, in uno sforzo di coesione cittadina degno di una capitale europea della cultura. Prima tappa dell'omaggio a Shakespeare (in occasione del 400esimo anniversario dalla morte) il Teatro Abeliano che ospiterà, tra gli altri, lo spettacolo "Scécche Spirre Shake" e nomi d'eccellenza come Tiziana Schiavarelli, Nico Salatino e Antonio Stornaiolo.
Grandi partecipazioni anche al Teatro Kismet: i ricciforte presenteranno il loro lavoro su Pier Paolo Pasolini e i Motus ritorneranno con il progetto MDSLX, dopo svariati anni di assenza.
“La stagione 2016-2017, se posso dirlo, è ancora più bella della precedente" ha detto con entusiasmo l’assessore Silvio Maselli "e propone al nostro pubblico alcune delle esperienze più interessanti della scena nazionale insieme alle eccellenze pugliesi, per un cartellone ricco di appuntamenti imperdibili”. Si preannuncia già un grande successo di pubblico e critica, frutto di uno sforzo collettivo orientato verso un settore ingiustamente sottovalutato come lo spettacolo teatrale.