"Everyone should be a feminist"! Ci troviamo davanti ad un ritorno ai primi movimenti femministi? Un salto negli anni 70' e a"Rosie the Riveter" con il suo storico "We Can Do It"? Non proprio. Non si tratta del passato ma del futuro, il futuro di quel settore che più di qualunque altro raduna al suo interno un numero infinito di donne. Sarà proprio per questo che sono proprio loro, e non si tratta solo delle loro silhouettes, a diventare il punto focale di una Dio(R)evolution che si accede dopo circa due stagioni di calma piatta? L'apnea è finita, si inizia a respirare un nuova aria, l'ossigeno puro ha raggiungo la capitale della Moda mondiale, ha raggiunto la maison Dior.
Una nuova era per Dior
Una moda per le donne da una donna? Generalmente potrebbe sembrare un qualcosa di addirittura scontato ma in realtà non lo è affatto, basti pensare a quanti uomini, a quanti veri a artisti hanno da sempre animato il patinato mondo della moda. Eppure dal 30 settembre 2016 o meglio, da 5 settimane prima di questa data, forse non è proprio scontato dire che ciò che desidera una donna può saperlo solo un'altra donna. E non stiamo parlando solo di linee, tessuti, modelli e colori perché nel caso in questione, ma anche e soprattutto di ideali. Maria Grazia Chiuri ha i suoi, ne ha fatto tesoro e li ha imbastiti come fossero pezzi di stoffa per creare un qualcosa di davvero unico nella sua più totale semplicità.
Una nuova sfida per Maria Grazia Chiuri
"Orfana" dalla sua storica dolce metà (lavorativa si intende), non è sembrata affatto impaurita su quella passerella che si è tramutata in palcoscenico pieno di spettatori pronti ad attaccare. La Chiuri ha mostrato con orgoglio al front row più "critico" della sua carriera che può davvero essere considerata la nuova donna sul trono di Francia.
Femminista? Sì e anche in modo convinto ed è anche grazie a questo che è riuscita a dare luce con la sua rivoluzione. Se a far paura era l'idea della prima donna (italiana) alla guida di una maison pilastro della moda francese, perché non sfruttare proprio questo e farne un punto di forza?«Abbiamo vissuto per troppi anni delle battaglie delle nostre mamme, ora è bene ricordarlo» e farlo mostrando #TheWomanBehindMyDress.
Chi prima di lei nel paradiso della maison francese
L'ape ricamata di Heidi Slimane,lo slogan J'adore (rivisitato) di John Galliano, in questa nuova estetica Dioresque by Maria Grazie Chiuri, si possono rintracciare piccoli ritorni ai designer storici della maison, i due sopracitati ma anche il padre fondatore, Yves Saint Laurent, Marc Bohan, Gianfranco Ferrè, Raf Simons. Un trono sempre al maschile che adesso è stato totalmente stravolto ottenendo una standing ovation globale.