Il film è basato su un romanzo di Austin Wright che in Italia è stato edito da Adelphi nel 2011: il titolo è 'Tony e Susan' ed è un neo-noir magnetico che impasta tensione e introspezione per squadernare un'esistenza riuscita all'apparenza ma svuotata nella sua sostanza emozionale. Parte da lì, dall'opera letteraria, Tom Ford, stilista da trent'anni e regista da pochi meno di dieci, per costruire questa sua seconda opera premiata a Venezia con il Leone d'argento, che oggi, 17 novembre, esce in Italia con il titolo di 'Animali notturni'.
La trama
L'eleganza perfetta dei suoi abiti, un prestigioso lavoro come gallerista d'arte, un matrimonio con un uomo desiderato (da altre donne, prima che da lei) possono ripagare Susan, sofisticata madama texana, dell'inesorabile precipizio verso un'ignorata ma virulenta depressione, la frustrazione di una vita patinata ma accartocciata nell'involucro scintillante della socialità e dell'esibizione di uno status riconosciuto ma non più in grado di appagare? Susan è la rossa Amy Adams, moglie di Hutton (Armie Hammer), un uomo fragile e infedele, spettatrice impotente (e impassibile) del proprio disfacimento: il suo matrimonio va a pezzi e quel che, pur molto glam, resta della sua vita è un viluppo di varie vacuità.
Nella notte di un week end solitario riceve uno scritto firmato da colui che un tempo, diciannove anni prima, era suo marito (Jake Gyllenhaal): Susan comincia a leggere una storia dagli accenti cupissimi, che reca il titolo di 'Animali notturni'. È l'inizio della resa dei conti, di un inevitabile ritorno al punto di partenza: la violenza delle parole scritte dal suo ex marito spingono il rimosso a riemergere e i sentimenti superstiti non sono solo meste macerie.
Un thriller esistenzialista sul consumismo sentimentale
Stupisce o forse no che sia un assoluto protagonista della moda a fare del suo secondo film, molto apprezzato allo scorso festival di Venezia e dalla critica in generale, una spietata demitizzazione del vivere secondo i dettami della moda: se anche l'amore diventa solo glamour, per l'umanità non c'è forse, davvero, speranza.
È il consumismo affettivo il più grande mito di un'epoca, la nostra, che appare schiava di un estetismo di posa, icona crudele di una carenza di vita e spettro ineffabile di una più profonda repressione, dell'impossibilità di salvare l'amore dalla vendetta e dal rancore di essere stato sacrificato all'altare delle apparenze. 'Animali notturni' è un thriller esistenzialista, coniugale e romantico, che progressivamente disvela le meccaniche di un fallimento sentimentale e morale: al centro c'è una coppia, anzi due, ma non solo, c'è anche la nostra civiltà inchiodata alle sue colpe di vanità.