Mathilde, personaggio affidato alla bellezza pulita della talentuosa Lou de Laâge, è un giovane medico che ha preso servizio in Polonia. Siamo all'inizio della primavera del 1945, la seconda guerra mondiale sta terminando e l'ormai fatiscente Ospedale francese di Varsavia si sta occupando del rimpatrio dei sopravvissuti. È da una storia vera e misconosciuta che la regista francese di nascita lussemburghese Anne Fontaine trae ispirazione per tradurre in immagini una vicenda di violenza di genere: Mathilde è la nemesi cinematografica di Madeleine Pauliac, una giovane dottoressa 27enne, ex membro della Resistenza francese, che, nel 1945, venne a contatto con la realtà di un convento polacco nel quale vivevano rinchiuse e annichilite dallo sgomento un gruppo di suore rimaste vittime di uno stupro collettivo, perpetrato, durante la guerra, per giorni e giorni, dalle milizie sovietiche: molte delle religiose erano rimaste incinte e mal sopportavano, senza accettarla e nutrendo un sentimento di lancinante vergogna, quella maternità incompresa.
Un fatto di cronaca sublimato in elegia
Madeleine Pauliac, il medico cui è ispirato il personaggio di Mathilde, sarebbe morta tragicamente di lì a poco per un incidente automobilistico avvenuto proprio nei dintorni di Varsavia. È solo grazie ai suoi appunti che oggi conosciamo la storia vera delle suore madri: Anne Fontaine, regista sensibile, riesce a trasformare quella base documentaria in un momento elegiaco, nobilitato da una straordinaria delicatezza di tocco. Il film, distribuito da oggi 17 novembre in Italia con il titolo di 'agnus dei', s'avvale di una fotografia dai toni tenui e dal passo mite di un andamento allentato per raccontare una vicenda di solidarietà femminile e di graduale ritorno alla vita: all'angolo del buio della paura e della paralisi, c'è, infatti, anche per quelle donne offese, la promessa di una luce nuova che rischiara l'inizio di una nuova stagione esistenziale fondata su una grammatica di tenerezza e sull'accettazione incondizionata delle ragioni dell'amore materno.