Gli schiamazzi alla prima della Scala sono noti, soprattutto ai milanesi. Tra picchetti e manifestazioni più o meno improvvisate, ogni anno la kermesse si veste di polemiche, ma quasi sempre leggere, nonostante il periodo dell’anno. Quest’anno, complice la recente crisi di governo, qualcosa di diverso lo si avverte per davvero. Saranno i palchi d’onore vuoti, quelli riservati ai presidenti romani, o un generalizzato distacco causato dalle note vicende nazionali. Ad ogni modo, le scuse di quest’anno sembrano valide e credibili per tutti gli assenti.

Le defezioni dell’ultimo minuto e la vera prima di Beppe Sala

Tra gli assenti illustri troviamo il presidente della Repubblica Mattarella, che già l’anno scorso non si era presentato causa Giubileo, il presidente del Senato Grasso, e il quasi ex presidente del Consiglio Renzi. Si è sperato almeno nel ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, ma vista l’aria che tira, potrebbe essere l’assente più giustificato di tutti. Madama Butterfly tutta milanese dunque; la prima volta da sindaco per Beppe Sala, che è anche il presidente del Teatro, resta l’unico fatto istituzionale degno di nota. Accompagnano invece i confermatissimi VIP, il presidente della Regione Roberto Maroni e il prefetto Alessandro Marangoni.

I palchi vuoti riempiti con i terremotati di Abruzzo e Lazio

Mossa geniale dell’ultimo minuto. Riempire i posti d’onore vuoti con quattro terremotati scelti a caso da Umbria e Lazio. Deve essere veramente orribile vedere il palco d’onore vuoto e qualcosa di intelligente andava fatto. In uno slancio di compassione, verrà pure offerta loro la cena d’onore alla Società del Giardino, che ricordiamo essere un luogo al chiuso con un tetto.

Iniziativa lodevole comunque, fosse stata proposta indipendentemente dal problema dei palchi vuoti, avremmo apprezzato maggiormente. Ma di necessità è sempre meglio farne virtù.

Tra gli ospiti a cui invece un tetto non manca sicuramente, danno conferma Roberto Bolle e Carla Fracci, rigorosamente in prima fila. Confermata anche la presenza di James Bond, alias Roger Moore, che potrebbe paracadutarsi direttamente dalla madonnina.

Seguono poi le varie rappresentanze dei principali teatri europei, tra cui Vladimir Urin, presidente del Bolshoi, Nicholas Kenyon come rappresentate del Barbican di Londra e Thomas Angyan già sovrintendente del Musikverein di Vienna. Per noi comuni mortali, c'è invece lo streaming in diretta.