Per gli appassionati d'Arte e per tutti coloro che amano infinitamente il Caravaggio una occasione unica la offre Milano che espone nei locali dell'Ambrosiana l'opera 'Il San Girolamo scrivente' proveniente dalla Galleria Borghese. Tale esposizione rimarrà aperta sino al 19 febbraio 2017, dunque ancora circa due mesi per ammirare un'opera datata 1606 e considerata un capolavoro assoluto dell'artista.
Breve analisi dell'opera del Caravaggio
L'iconografia del San Girolamo è ricca di interpretazioni e di grandi nomi ed in mostra oltre all'opera del Caravaggio è possibile ammirare i disegni di Albrecht Durer 'San Girolamo allo studio', Giulio Romano col 'San Girolamo traduce la Bibbia', il Guercino con il suo 'San Girolamo nel deserto' e opere di altri autori come Giuseppe Nuvolone, Donato Creti, Giacomo Zoboli, Isidoro Bianchi, Giovanni dell'Opera.
Ma certamente il quadro del Caravaggio è un'opera di assoluta bellezza. Qui il Santo viene rappresentato nudo, coperto da un mantello rosso intento a tradurre.
Sul modesto tavolo tre volumi e su uno di essi un teschio, per ricordare che solo nel momento della morte s'illumina il percorso della vita. La luce radente tocca il volto e il torace del corpo del Santo, ma insieme i due libroni, il teschio e il panno bianco che stranamente cade dal tavolo sbucando da uno dei due libri.
Anche questo per indicare il lavoro appassionato svolto dal Santo nell'opera di traduzione durata ben 23 anni. Per l'opera suddetta la critica parla di luminisimo pluricentrico, perché i punti di luce sono numerosi. Va ricordato che San Girolamo tradurrà la famosa Vulgata, ovvero l'intera Bibbia, dal greco al latino, permettendo dunque la diffusione del testo sacro nelle terre dell'impero Romano.
La Vulgata diventerà il testo liturgico della messa in latino, e a tale mastodontica opera il Santo dedicherà tutta una vita conoscendo e parlando tre lingue: il greco, l'ebraico e il latino. Per apprendere e perfezionare la conoscenza delle tre lingue nel corso della sua esistenza si sposterà in tre città importanti, Roma, Betlemme e Costantinopoli, e soggiornerà per due anni nel deserto della Calcide.
Ovviamente la visita all'Ambrosiana diventa anche l'occasione per conoscere una delle tre biblioteche storiche più importanti d'Italia, che insieme alla Marciana di Venezia e alla Vaticana di Roma rappresentano il primo esempio, compiuto durante l'umanesimo, di difesa del patrimonio culturale antico, in parte distrutto con la caduta dell'impero Romano.