Era l'album più atteso di quest'anno, perché Tiziano Ferro è, oggettivamente, il miglior autore in questo momento in Italia. Ancora una volta il cantautore di Latina stupisce tutti, e talmente tanto che alcuni fans proprio non riescono ad accettare alcune canzoni. Ma la verità è che Tiziano ci abitua e ci insegna ad ascoltarlo e, se si ha voglia di farlo, si troveranno ne "Il mestiere della vita" 13 canzoni suggestive nuove e da amare incondizionatamente.
Tiziano spiazza e convince al tempo stesso
Per chi è abituato ad ascoltare Tiziano Ferro nel modo più classico, con le sue ballad che hanno fatto storia nella musica italiana, si troverà di fronte ad una novità estrema.
Ma per chi invece ha imparato ad ascoltarlo da "Rosso relativo" e così lo ha amato, ne "Il mestiere della vita" troverà pane per i suoi denti. L'album si apre con due pezzi black, un'operazione molto coraggiosa da parte dell'artista, che mette subito in chiaro ai fans quali sono le atmosfere del nuovo album (ed è bene ricordare che in Italia i rischi se li prendono veramente in pochi): "Epic" con un inciso in inglese e ritmo incalzante, e "Solo è solo una parola", quasi una ballata che cresce nel ritmo con il passare dei minuti.
Poi Tiziano spiazza tutti con "My Steelo", gioco di ricordi tra lui e Tormento, perfetto in un album del genere, ma anche con "Casa è vuota", nella quale il cantautore ha saputo tirare fuori una rabbia che ormai non è più repressa né celata, ma vera e sincera.
I punti di forza
Le canzoni sopra citate sono già punti di forza, perché trovare ne "Il mestiere della vita" qualcosa che non vada è veramente difficile, ma una citazione a parte alcune canzoni la meritano: "Il mestiere della vita" ha un testo così bello che non potrà non essere amato da coloro che preferiscono il Tiziano delle ballad, così come "Valore assoluto", che è già richiesta da molti come singolo.
Si tratta di un pezzo struggente e suggestivo, ma tremendamente nuovo.
E poi arriva "Il conforto", duetto con la cantante Carmen Consoli: il brano non può essere né spiegato né recensito, ha solo bisogno di essere ascoltato, perché è uno di quei pezzi che probabilmente segneranno un netto spartiacque tra Tiziano Ferro e il resto degli autori di musica.
Le due voci insieme sono perfette e l'atmosfera che creano è surreale.
La voce di Tiziano Ferro e la grande attenzione ai testi
Che Tiziano Ferro cantasse in modo incantevole lo si sapeva bene, ma ne "Il mestiere della vita" si nota la cura nella voce, più potente in certe canzoni, più romantica in altre, più riflessiva in altre ancora. Ne "La tua vita intera", penultima traccia dell'album, l'artista ha tirato fuori l'asso dalla manica: già il testo della canzone è forte, se poi il cantante le dà quell'accezione che praticamente quasi nessuno riesce a dare, il gioco è fatto.
Soffermandoci sui testi, c'è da sottolineare come essi siano profondamente curati, mai lasciati al caso, dettagliati, in grado di giungere diritti lì dove devono arrivare.
Tiziano Ferro è un grandissimo autore, ma allo stesso tempo sa anche scegliere benissimo i suoi co-autori, da Emanuele Dabbono ("Il conforto", "Lento/Veloce" e "Valore assoluto") al giovanissimo rapper Raige ne "Il mestiere della vita", fino alla sua pupilla Baby K in "Epic". Ogni testo ha un senso, ogni parola è al posto giusto e arriva al momento giusto. Tiziano ha ancora una volta dimostrato di essere un passo in avanti rispetto agli altri, in quanto ad innovazione, capacità autoriale e vocale. "Chapeau", perché realizzare in Italia un album del genere volendo vendere la musica e non il nome, è estremamente difficile e ci vuole molto, molto coraggio.