Quando in Italia erano le prime ore della mattina di lunedì 27 febbraio, a Los Angeles si stava svolgendo quello che è di sicuro il più disastroso scivolone della ormai quasi novantenne storia degli Academy Awards. Dal palco del Dolby Theater, storica location dei premi Oscar, Faye Dunway e Warren Beatty (meglio conosciuti come Bonnie e Clyde), annunciano che il premio per il Best Picture (il miglior film, nonché la statuetta più ambita della serata e quindi l'ultima a venire assegnata) va a La La Land, diretto da Damien Chazelle, già vincitore come Miglior Regista.
Pochi minuti dopo, però, a metà dei ringraziamenti dei produttori (è infatti a loro che viene assegnata la statuetta del Miglior Film), si scopre che invece ad aver vinto il premio è Moonlight, diretto da Barry Jenkins. Seguono momenti di imbarazzo generale, una grande calca sul palco, e le facce più sconvolte mai viste nella platea del Dolby probabilmente da sempre. Insomma, era di nuovo Miss Universo 2015.
Oscar, com'è successo?
Mentre spiegava il suo errore, Warren Beatty ha detto che lui ha semplicemente letto quello che c'era scritto sulla sua busta, e il problema sta proprio lì. La busta che lui e Faye hanno portato sul palco non era quella del Best Picture, ma quella di Best Actress in a Leading Role, Miglior Attrice Protagonista: il premio era appena stato assegnato a Emma Stone, protagonista appunto di La La Land.
E quindi, come ci è finita la busta sbagliata in mano a Warren Beatty?
La macchina dell'Internet non si è fatta attendere, e subito hanno cominciato a circolare le storie più disparate. Dapprima si è puntato il dito contro Leonardo DiCaprio, che in quanto Miglior Attore della scorsa edizione degli Oscar aveva appena presentato come da tradizione il premio alla Miglior Attrice.
C'era chi diceva che avesse ancora in mano la busta una volta sceso dal palco, che l'abbia appoggiata per salutare Warrer Beatty dietro le quinte e da lì Beatty l'avesse raccolta. Plausibile, ma molto probabilmente uno scherzo, sull'onda di tutte le battutine sullo stile del "Leonardo non vince mai agli Oscar", "adesso si vendica", "Leonardo DiCaprio's karma".
Senza contare che Emma Stone, alla conferenza stampa che si tiene immediatamente dopo l'assegnazione delle statuette, ha detto ai giornalisti che lei la sua busta ce l'aveva in mano, e quindi come poteva essere anche sul palco, a venir letta da Beatty e Dunway? La risposta è semplice: per ogni cerimonia, ci sono due set di buste. E qui si scioglie il mistero.
Ecco il vero colpevole degli Oscar
La ditta legale Pricewaterhouse Cooper, che si occupa di custodire le buste fino al giorno della cerimonia (le votazioni si chiudono almeno una settimana prima, ed è ovviamente fondamentale che in quei sette giorni nessuno spifferi niente alla stampa), è la vera responsabile. Come ha spiegato il loro rappresentante Brian Cullinan, "Per questioni di sicurezza stampiamo tutto in doppia copia.
È per questo che ci sono due persone che portano le buste. Abbiamo due valigette, identiche, e abbiamo due set interi di buste."
In effetti, il ragionamento di Cullinan ha molto senso: se una delle due valigette dovesse andare persa, o uno dei due fattorini restasse imbottigliato nel traffico infernale di Los Angeles, si eviterebbero problemi o ritardi con l'inizio della cerimonia. Purtroppo, nessuno ha pensato al fatto che questi due set sarebbero potuti essere confusi.
Di sicuro, come ha detto Jimmy Kimmel la sera dopo, durante il suo talk show, è stato "il finale televisivo più strano dai tempi di Lost". E non possiamo che dargli ragione.