Una lettura che non può mancare in occasione della Giornata internazionale della donna.

"Delle donne non si sa niente" di Natalia Aspesi rappresenta uno spaccato di un'Italia in cui si sono formate le consuetudini sociali e la rigida mentalità di un maschilismo pregnante e che occupa la maggior parte delle posizioni.

Secondo l'autrice, la società che si è andata formando in Italia ha creato un modello di donna a cui la stessa si deve adeguare, e determinato appositamente dagli uomini per mantenere la propria egemonia sull'altro sesso.

Le donne devono saper rispettare determinate condizioni sociali nella vita pubblica come in quella privata.

Devono essere brave casalinghe e mogli, e non possono ricoprire posizione che sono più adeguate agli uomini. Invece nella vita privata devono mantenere il tipico pudore vittoriano che più si addice al gentil sesso.

Citazioni da libro

Le sole donne che vengono considerate adeguate per la società sono quelle che sfornano bambini per la società, e non trascurano la famiglia per "correre dietro" la propria carriera.

Le brave donne sono le "coniugate" che considerano come unico obiettivo della vita il matrimonio, mentre il "non sposarsi è un fallimento, una disgrazia, una malattia infettiva". Oppure forse semplicemente per "un'esigenza di protezione". Ma "da che cosa? Dal drago? Da un'orda di predoni?

Da un topo? Da un vigile? Dal vaiolo nero?".

I retaggi delle favole con la fanciulla salvata dal drago rimangono sempre, tanto che i fiori d'arancio rimangono la sola possibilità per le donne rimaste sole, e in attesa tutta la vita del fatidico principe azzurro, o comunque di una presenza forte al loro fianco.

E nonostante con gli anni 70 si è cercati di andare avanti con i retaggi di genere del passato, alcune posizioni di ruolo sono ancora quasi precluse alle donne, o quantomeno sconsigliate.

L'autrice

Natalia Aspesi è una giornalista e scrittrice italiana. Nelle pagine emerge sempre il suo femminismo radicato in lei da anni di esperienza sul campo. Il Saggiatore ha pubblicato "Delle donne non si sa niente" nel 2015. Sempre con la stessa casa editrice ha edito "Festival e funerali" nel 2011 e "Amore mio ti odio" nel 2014.