Il Gabinetto dei disegni e delle stampe degli Uffizi sarà cornice fino al 20 agosto di una personale sull’artista Giuliano da Sangallo (1443-1516), celebre architetto stigma del Rinascimento. I curatori, Dario Donetti, Marzia Faietti e Sabine Frommel, attengono al monito espositivo di serbare l’eleganza dell’impronta architettonica rinascimentale.
Vita e stile di Giuliano da Sangallo
Giuliano da Sangallo fu allievo del Francione e si specializzò nel campo dell’architettura militare. Impregnato del razionalismo urbanistico di Roma, fece ritorno a Firenze e realizzò a Poggio a Caiano una villa intrisa dello stilema umanistico: arcate di ampio respiro, armonizzazione delle linee, simmetria e geometria nei volumi.
Suo mecenate fu Lorenzo il Magnifico per il quale edificò la chiesa di S. Maria delle carceri a Prato, con echi del Brunelleschi. Altro committente d’eccezione sarà il cardinale Giulio della Rovere che gli diede in esecuzione il palazzo della Rovere a Savona. In ultimo si occuperà di tracciare per conto di papa Leone X Medici dei progetti per la basilica di S. Pietro, con scarso esito, e per il palazzo papale di Piazza Navona a Roma.
La mostra nel vivo
Il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo in connubio con Firenze Musei hanno suffragato questo progetto espositivo. Il corpus in mostra rivela l’ampio spettro grafico di Giovanni da Sangallo: disegni che rappresentano l’evoluzione dello stilema architettonico rinascimentale, le innovazioni compositive e prospettiche, gli schizzi su soggetti umani che riprendono la poetica di Botticelli.
Intento dei curatori è sottolineare il ruolo dell’importanza della bottega familiare di Sangallo, dell’imprinting artigianale che ebbe. In forma digitale sono presenti il Taccuino Senese e il Libro dei Disegni. A prova della matura concezione stilistica dell’artista è in sede il modello ligneo di Palazzo Strozzi a Firenze, che rivela l’elevata sapienza tecnica e la profonda spaziatura concettuale.
Egli richiama la forza della linea e la purezza arcaica, tenendo in considerazione il chiaroscuro primigenio.
Una retrospettiva curata magistralmente che propone una riflessione sull'unicum umano che ci appartiene e contraddistingue: lo spirito del Rinascimento, nelle sue forme architettoniche e nel suo impianto prospettico. Un punto di riferimento concettuale nell'iter umano che trova in Giuliano da Sangallo uno dei suoi massimi esponenti.