È in corso fino al 30 luglio alla Galleria Colli, sita in via Monserrato a Roma, una personale sulla ricerca espressiva artistica di David Reinfurt. Membro del duo “Dexter Sinister”, creato nel 2006 con Stuart Bailey, Reinfurt ha co-fondato un’innovativa piattaforma stilistica dove si fondono editoria e laboratori sperimentali. L'intento è di riconsiderare la produzione su piccola scala rispetto al monopolio delle grandi pubblicazioni, facendo uso di macchinari a basso costo e proposte commerciali improntate su strategie di mercato alternative.
Un pragmatismo di fondo che si coniuga con la freschezza di un’iniziativa artistica e editoriale che mira a un’efficienza tecnica e a una riqualificazione del settore.
L'origine del Tetracono
Durante la sua recente permanenza all’Accademia Americana, David Reinfurt ha svolto un’intensa ricerca formale su un’opera di Bruno Munari, esposta nel 1965 allo showroom di Danese a Milano durante l’evento chiamato “Meet the Tetracono”. Bruno Munari (1907-1998), designer italiano, si staglia nel repertorio delle avanguardie novecentesche quale rappresentante del secondo Futurismo e di una nuova sintesi stilistica. L’idea dell’incontro con il Tetracono suggeriva la presenza di una persona umana, mentre in verità veniva presentato al pubblico un oggetto multiplo, nello specifico un cubo di acciaio nero di 15 cm con al suo interno 4 coni di alluminio, con i lati dipinti metà verde metà rosso.
Il meccanismo in funzione mostrava l’evolversi, secondo diversi gradi di velocità, del contenuto conico per un periodo di tempo di 18 minuti.
La mostra di Reinfurt
David Reinfurt svela il monito fondante per la sua opera: "Ho cominciato a interessarmi al Tetracono per una serie di ragioni. Munari lo ha prodotto come un multiplo d’Arte, venduto come un prodotto per consumatori e ha suggerito che il Tetracono avesse la stessa funzione di qualsiasi altro prodotto. Il prodotto fu un fallimento commerciale, ma in 50 anni da quando è stato lanciato sul mercato, io credo che la sua funzione sia diventata ancora più essenziale".
L'artista suggestionato da questa installazione ne ripropone alla Galleria Colli una riqualificazione artistica con dei fermi immagine relativi a 4 diversi momenti del processo creativo-evolutivo. Le opere in mostra sono delle serigrafie con l’utilizzo di 4 colori: ciano, magenta, giallo, nero. Nello spazio inferiore della galleria è possibile guardare il video che rappresenta l’intero processo meccanico. Questa presentazione è una anteprima della mostra che verrà inaugurata nel 2018 nello spazio Colli.