Friends From College è una nuova serie comedy Netflix ideata da Nicholas Stoller (In viaggio con una rock star, The Five-Year Engagement, Cicogne in missione) e dalla moglie Francesca Delbanco. I protagonisti principali sono Keegan-Michael Key, Annie Parisse, Jae Suh Park, Fred Savage, Nat Faxon e infine Cobie Smulders, nota soprattutto per i ruoli di Robin Scherbatsky in How I Met Your Mother e di Maria Hill nel Marvel Cinematic Universe. Presente con un piccolo cameo anche il celeberrimo attore comico Seth Rogen.

Vent'anni dopo la fine del loro comune percorso di studi ad Harvard, un gruppo di sei amici si ritrova nel momento in cui la coppia formata da Ethan (Keegan-Michael Key) e Lisa (Cobie Smulders) decide di trasferirsi a New York.

Per tutto questo tempo, Ethan ha però portato avanti anche una relazione clandestina con un'altra persona del gruppo, ovvero Sam (Annie Parisse). Fra successi, fallimenti, desideri e aspirazioni, i sei amici si dovranno confrontare con le difficoltà e l'ipocrisia della loro vita da adulti.

Sei adulti in cerca di loro stessi

Dopo aver centrato alcuni degli show più apprezzati degli ultimi anni, Da House of Cards al teen drama Tredici, passando per Narcos e Stranger Things, Netflix si imbatte in una brutta battuta d'arresto con Friends From College, esperimento che ci sentiamo di definire già fallito. La serie di Nicholas Stoller riesce infatti a vanificare tutte le buone premesse, affossandosi in una trama piatta e scontata, in un umorismo mai davvero pungente e in personaggi bidimensionali, mal scritti e scelti in maniera talmente politicamente corretta da risultare insopportabile: un uomo di colore, una donna asiatica, un omosessuale e così via.

La narrazione audiovisiva ha spesso saputo raccontare in modo le reunion di vecchi amici (pensiamo per esempio a Il grande freddo) con la giusta miscela fra nostalgia, azione e approfondimento psicologico dei protagonisti. Friends From College non riesce a fare nulla di questo, ma si limita a sbattere in faccia allo spettatore dei personaggi inconsistenti, sgradevoli e per certi versi anche incomprensibili.

Non si percepisce mai il tempo passato, non si sente mai ciò che ha indissolubilmente legato questi adulti mal cresciuti, non si respirano le loro avventure, i loro dissapori e i loro sogni irrealizzati, non si percepisce mai il disagio esistenziale dell'invecchiamento.

Un indigeribile frullato di monotonia

Impossibile identificarsi o anche soltanto empatizzare con dei personaggi che sembrano costantemente incastrati in una vita non loro, che agiscono con motivazioni indecifrabili e che entrano ed escono dalla narrazione senza mai lasciare nulla di concreto dietro di loro.

Si passa con disinvoltura e agilità dal tema della fedeltà alle problematiche relative al concepimento, dai disagi sul posto di lavoro alla sindrome da Peter Pan, senza mai grattare neanche superficialmente nessuna di queste tematiche o creare efficace umorismo sul mondo degli adulti. Il risultato è un indigeribile frullato di monotonia, reso ancora più aspro da interpreti inespressivi e privi di carisma. L'unica attrice di classe del gruppo, ovvero Cobie Smulders, è costretta a un costante overacting nel vano tentativo di dare consistenza al proprio personaggio, rendendo così ancora più manifesta l'insipidità dei suoi colleghi.

Il racconto si trascina stancamente per 8 eccessive puntate da 30 minuti l'una, debolmente collegate fra loro da un'unica trama degna di nota, ovvero il triangolo amoroso fra Ethan, Lisa e Sam.

Il resto è solo una miscela di comicità di bassa lega e di personaggi talmente imperfetti da diventare anonimi, talmente antipatici da divenire impalpabili. L'unica efficace metafora di Friends From College si rivela così quella della macchina che cade lentamente ma inesorabilmente in una piscina nella puntata finale: immagine perfetta per descrivere una serie nata male e cresciuta peggio, che ci auguriamo vivamente che Netflix non decida di rinnovare. Friends From College è disponibile su Netflix a partire dal 14 luglio.