E’ allestita presso l’Antico Palazzo dei Vescovi a Pistoia dal 9 settembre al 6 gennaio una rassegna esclusiva sull’assetto giovanile artistico di Giovanni Boldini (1842-1931), pittore espressione dell’anima della belle époque. Evento che, sponsorizzato dalla Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia, con il salvacondotto della Banca Gruppo Intesa San Paolo, ricopre un posto d’onore in una stagione dedicata alla cultura che ha come cuore proprio la città di Pistoia. Quest’ultima, detentrice del titolo di Capitale Italiana della Cultura, decide di puntare sulla riscoperta del ciclo di pitture murali eseguite da Boldini nella villa la Falconiera nella seconda metà dell’Ottocento.
I curatori, Francesca Dini con la collaborazione di Andrea Baldinotti e Vincenzo Farinella, sulle orme di Emilia Cardona Boldini, ultima moglie e prima biografa dell’artista, propongono questa retrospettiva incentrata sulla sua poetica giovanile.
Vita e stile di Boldini
Ferrarese d’origine e di famiglia benestante, egli precocemente rivela la sua indole artistica, indomita agli studi scolastici. Giovanni viene assecondato dal padre pittore che gli dona una formazione classica improntata sul Rinascimento. Dopo delle esperienze in bottega, la sua sete di conoscenza e volontà di affermazione lo spingono ad allontanarsi da un ambiente di provincia e a stabilirsi in un clima più cosmopolita quale quello fiorentino.
Qui viene a contatto con il movimento artistico dei Macchiaioli, dal quale riprende i parametri compositivi, esulando dalla poetica sociale, addentrandosi nell’ambito della ritrattistica e dell’introspezione psicologica. Il suo trasferimento a Parigi e il contatto con l’entourage artistico ivi presente ne definiranno i connotati stilistici.
Boldini si staglierà quale uno dei più fervidi e acclamati esponenti della Belle Epoque, le sue tele forniscono uno spaccato del vivere aristocratico-borghese del periodo attraverso le posture, gli sguardi, le fogge. La tecnica asservisce al pathos vibrante delle brevi, ma intense pennellate che rivestono le sue opere di un dinamismo tipico del sentire impressionista.
La mostra
Dalla liason con Isabella Falconer ne deriva un rapporto di mecenatismo che caratterizza l’intensa fase giovanile di Boldini che si dirama tra le origini pistoiesi e il clima fiorentino. Questo è il contesto entro cui si dirama l’iter espositivo della mostra: Giovanni Boldini, la stagione della Falconiera. Il nucleo di opere comprende sia la fase improntata allo stile dei Macchiaioli come i ritratti di Banti e Signorini, sia il ciclo pittorico custodito nella villa la Falconiera, restaurato e tutt’ora conservato nella sede dell’Antico Palazzo dei Vescovi.