Che piaccia o no, Stephen King è sicuramente uno dei più produttivi scrittori del momento. Con più di 50 romanzi e 400 storie brevi, l'autore è stato capace di raccontare storie che spaziavano in qualsiasi genere con alti e bassi. Il più celebrato e probabilmente il più lungo dei suoi libri è it, opera horror che ha accompagnato generazioni di lettori prima e spettatori poi. Il prodotto ha avuto l'onore di essere adattato due volte, una volta nel 1990 sotto forma di mini-serie televisiva e la seconda volta in un film a due "capitoli" di cui quest'anno è uscito il primo che è subito diventato il film horror di maggior successo della storia del Cinema prima ancora che raggiungesse tutti mercati mondiali.
Il film ha raggiunto recentemente i cinema americani accolto da un esercito di entusiasti spettatori desiderosi di venire spaventati di nuovo dal pagliaccio Pennywise. Ma il film è riuscito ad accontentare le aspettative?
Una cittadina con un inquietante passato
Il film è ambientato nella cittadina di Derry nel Maine, dove diversi ragazzini sono misteriosamente scomparsi senza lasciare tracce. Uno di questi è Georgie, fratello del balbuziente Billy che continua a cercarlo nonostante molti gli dicano che non ne vale più la pena. Ad aiutarlo ci sono i suoi amici, auto-definitosi il Club dei Perdenti, che hanno in comune l'essere spesso bersagli delle torture dei bulli della città e l'avere inquietanti visioni legate alle loro paure con tutte protagoniste un pagliaccio vestito di bianco.
Alcune indagini fatte da uno dei ragazzi portano alla scoperta di alcuni catastrofici eventi accaduti nel passato della città, eventi capitati uno dopo l'altro con 27 anni di distanza l'uno dall'altro. Sarà compito del Club dei Perdenti impedire un'altra tragedia, salvare la città e sopravvivere al mostruoso Pennywise.
Una buona ricetta per riproporre un classico dell'horror
Il nuovo film si merita appieno sia le entusiastiche recensioni che ha avuto sia gli incassi record che ha ottenuto. Rispetto alla prima versione ci sono diversi cambiamenti, primo fra tutti quello di spostare l'ambientazione della storia negli anni 80. Sia la miniserie che il romanzo erano ambientati negli anni 60, questo cambiamento sarà stato scelto per fare in modo che il secondo film si svolga in tempi contemporanei ma probabilmente anche per cavalcare l'onda della recente mania degli anni 80.
Tuttavia il film non è colpevole di sfruttare troppo i cliché dell'epoca, infatti i pochi riferimenti dell'epoca sono per la maggior parte nello sfondo. Un altro cambiamento più sottile è nella caratterizzazione dei personaggi, mescolando un po' le caratteristiche dei protagonisti dando a uno la peculiarità dell'altro o viceversa.
Ma il film in sé non finisce oscurato dalla versione originale, anzi si potrebbe dire che riesce anche a diventare un'opera superiore che riesce a reggersi con le sue gambe senza rischiare di essere paragonata alla miniserie televisiva. Merito della decisione degli autori di giocare più su paure verosimili piuttosto che su mostri mitologici, in modo da terrorizzare il bambino che c'è dentro ognuno di noi.
"IT" è sicuramente uno dei migliori film dell'anno e vi conviene andare a vederlo non solo per nostalgia ma anche per godervi di una storia terrorizzante sui timori dell'infanzia.