Ieri, 2 novembre, in quel di Taviano, nella provincia di Lecce, si è tenuta una serata organizzata per la promozione del libroDove tutto è a metà” a cura di Federico Zampaglione e Giacomo Gensini, pubblicato lo scorso aprile da Mondadori. La serata è stata organizzata da un’associazione cittadina sempre attenta alla promozione culturale e l’intervista pilotata da alcuni ragazzi che hanno scandagliato la vita degli autori, la loro amicizia, il loro mestiere e il senso più profondo del libro con una curiosità e la leggerezza tipica della loro età.

La presentazione del libro è stata intervallata da alcuni pezzi musicali dei tiromancino, che hanno deliziato le orecchie e i cuori dei presenti in sala: non ultimo il brano La descrizione di un attimo, accolto da occhi spalancati e cellulari innalzati per foto e video, nuova forma di memoria collettiva, nell’intenzione di conservare e condividere ogni nota, emozione e dettaglio del momento.

La Trama e i rimandi di significato

Il romanzo è ambientato nel Morrison Cafè, tempio della scena musicale alternativa romana dove la musica la fa da padrona. I due protagonisti sono un giovane musicista emergente, Lodo, “occhi azzurri e magnetici e un’energia irrequieta che attende di potersi sprigionare, se solo lui sapesse come farlo e Libero Ferri, cantautore pop nazionalpopolare sulla cinquantina, che vive agiato grazie ai successi passati ma che “trascorre giornate frustranti a caccia di un’ispirazione che pare svanita”.

In questo gioco a specchio in cui l’uno sembra ambire al vissuto e alle caratteristiche dell’altro, il loro incontro fa “scoccare la scintilla della possibilità di rimettere tutto in gioco”. Un rapporto tra generazioni che si affianca anche al rapporto tra sessi, introdotto da personaggi come Luna e Giulia, compagne di vita e in un certo senso muse rispettivamente di Libero Ferri e Lodo (non a caso nell’intervista i personaggi femminili sono definiti da G.

Gensini quelli più stabili e forti). Il romanzo è veloce, fresco, immediato, il lettore è accompagnato con spontaneità di pagina in pagina con naturalezza e semplicità, quasi come lungo un racconto composto attraverso quadri o immagini i cui fili conduttori sono la ricerca della felicità, i sogni, le passioni, l’amicizia e l’amore, con tutti i sentimenti contrastanti e gli intoppi che da questi possono scaturire.

Gli autori e le loro storie

Federico Zampaglione è un cantautore che di certo non ha bisogno di molte presentazioni. Frontman dei Tiromancino e autore di alcuni testi e canzoni di una bellezza sopraffina, delicate ed emozionanti come La descizione di un attimo, Liberi, Per me è importante, Imparare dal vento ma anche protagonista di numerosi progetti cinematografici. È proprio grazie al cinema che nasce prima l’amicizia e poi la collaborazione con Giacomo Gensini, scrittore e sceneggiatore romano che durante la serata ricorda anche la sua esperienza nel mondo del giornalismo, come corrispondente di guerra per un giornale di Ostia. Dalla loro collaborazione nasce nel 2009 la sceneggiatura di Shadow e nel 2013 quella del giallo/horror Tulpa, che vede protagonista l’attrice Claudia Gerini, moglie di Federico Zampaglione.

Curiosità

Gli autori dichiarano che a libro ultimato hanno dedicato un paio di giorni all'elaborazione dei titoli dei 27 capitoli del romanzo. Non titoli normali o banali ovviamente, ma un omaggio al mondo della musica, che traccia quasi una storia parallela per chi è capace di leggerla, una sorta di meta-narrazione in cui il lettore è trascinato dall’evocazione di 27 titoli di canzoni, che hanno segnato la storia della musica nazionale e internazionale: da Vasco Rossi, a Battiato, a Dalla per passare ai Beatles, Patti Smith, Peter Gabriel, Muse, Depeche Mode, Dire Straits. È questo forse anche il regalo che gli autori, ormai entrambi appartenenti alla fascia d’età di Libero Fermi hanno voluto lasciare ai nuovi Lodo, una specie di viaggio musicale consigliato attraverso pezzi che hanno segnato la storia delle loro vite e che hanno l’energia e l’attualità per piacere anche ai giovani d’oggi.

Dove tutto è a metà, il perché di questo titolo

“Il libro parla di quella zona di confusione dove ti perdi e tutto risulta un po' a metà. È questo il male di vivere di cui sono contagiati i personaggi del libro, afferma Zampaglione, che hanno un’irrequietezza di fondo che sembra essere la caratteristica anche dei nostri tempi: dei tempi dei social network, dei tuttologi grazie a internet. Un’epoca in cui tutti si sentono in diritto/dovere di dire la propria opinione su qualsiasi argomento, prescindendo a volte dalle proprie competenze e conoscenze. L’invito che rivolge ai giovani presenti in sala, e anche forse ai meno giovani, è quello di uscire da questo pantano, da questo “spizzicare la vita senza però metterci impegno”, di mirare alla sostanza e non all’apparenza, di non fare affidamento sul successo facile, magari regalato da una partecipazione ad un reality o ad un talent, perché la salita verso il successo che tutto questo può offrire può essere altrettanto veloce come la discesa verso l’anonimato e l’indifferenza, quel mondo a metà dove tutto potrebbe essere, ma non è.