Il 2017 volge al termine e possiamo già compilare delle classifiche: per noi il libro migliore dell'anno è "La ragazza sbagliata (pagg. 400, euro 15; Sellerio)" dello scrittore viareggino Giampaolo Simi. Questo testo come struttura ricorda "L'abusivo" di Antonio Franchini, ma la storia che sviluppa sembra mai avvenuta. Irene Calamai, una ragazza diciottenne viene uccisa a Pietrasanta in un'estate, quella del 1993, che anche per la Storia patria costituirà uno spartiacque tra attesa democratica e resa dello Stato. Dario Corbo, l'io narrante del libro, era un giovane cronista praticante di una gazzetta locale e dall'avere seguito quella vicenda di cronaca nera, e dall'averne indirizzato con un'intervista ad un testimone e con il ritrovamento di una macchia di sangue sulla maglietta della vittima, ricavò un posto fisso come giornalista a Roma.

Venne condannata Nora Beckford, la figlia del noto scultore Thomas, che fu riconosciuta colpevole per una sequenza del suo Dna ricavato da quella goccia di sangue. Ora Dario è stato appena fatto fuori dai suoi nuovi padroni globalizzati dal settimanale romano che dirigeva con successo, perché c'è stato un rimescolamento degli asset.

Vita personale e comune si uniscono nel tentativo di dare forma corretta alla memoria

Perde moglie, figlio - una promessa calcistica - e torna nella sua casa romana vuota di mobilio ma non di ricordi, non ultimo l'incartamento del caso Calamai. La vicenda lo riporta a Pietrasanta perché la Nora, morto il padre, ed uscita dal carcere, ha predisposto una mostra totale dell'artista di origine inglese stanziatosi da molti anni a La Scuda, il suo personale eremo artistico.

Qui gli viene offerto di scrivere un libro sulla vicenda che potrebbe riaprirsi a vantaggio della Beckford, tampinato dall'editore Costa e dalla Lavinia Monforti, Pm che vorrebbe fare il gran salto dalla Procura fiorentina alla Dna. Dario rivede il suo passato, la mancata storia con l'albergatrice Mariachiara, che la ospita.

Il suo essere stato di parte involontariamente nella vicenda processuale. Conosce Nora e trova il luogo dell'uccisione della Calamai, e tante altre prove che sembrano propendere per un'altra soluzione: mentre il tutto si fa imbrigliato per la presenza di molti attori legali o no in gioco. L'autofiction di Simi ci convince per la lingua - classica e ritmica - e per lo spaccato della nostra storia che ci porge, tra mafia ed inerzia delle istituzioni: queste sì vere. La letteratura può anche restituirci versi inusitati della memoria nostra e comune.