L'ultimo libro dello scrittore Antonio Manzini è Pulvis et umbra (Sellerio) ed forse quello che più di tutti racchiude gli elementi del personaggio del vicequestore Rocco Schiavone che sullo schermo è interpretato da Marco Giallini: la seconda serie andrà in onda nella primavera 2018 e già sono iniziate le riprese ad Aosta. Rocco ora vive da solo con la sua cagnetta Lupa e le incursioni fantasmatiche di Marina (sullo schermo interpretata da Isabella Ragonese) si sono fatte sempre più rare e le voglie sessuali del vicequestore di stanza ad Aosta sembra si siano trasferite sul viceispettore Caterina (Francesca Cavallin).

Intanto con il suo fido Italo Pierron, Rocco ha nel suo nuovo ufficio - un ripostiglio di vecchie scope - un nuova rottura di scatole del decimo livello da dirimere. Ma non si tratta solo dell'omicidio di un travestito argentina ma di tutto quello che sembra girarci attorno: la stanza dell'omicidio è stata ripulita, così come i tabulati del cellulare del transgender che poi è stato fatto ritrovare nella Dora strangolata e gonfia. Unico testimone reticente, Marco un negoziante di rubinetterie che sembra non volere partecipare all'indagine.

L'indagine è tortuosa ed infida

Che cosa fa realmente il commercialista Diego Fabiani? E la nuova sostituta della Scientifica che crede alle scie chimiche potrà aiutarlo?

Mentre Rocco paga le sue tumultuose vicende romane, compare un altro cadavere a Tor Di Decima che ha un pizzino con il suo cellulare: l'eterna Roma che ritorna, mentre uno dei suoi tre amici, Sebastiano, è sparito. Schiavone in televisione funziona per tutto questo: un personaggio ben caratterizzato ed anarchico rispetto all'immaginario della fiction nostrana.

Nei libri di Manzini c'è tutto questo, ma anche una lingua che attraversa tanti registri: dal nero al trash, ma che non dimentica la poesia innervata di malinconia, "sembravano gareggiare in potenza, come un fuoco d'artificio che impazziva ogni maggio e si andava a riparare coi primi freddi in attesa della primavera che sarebbe tornata".

Manzini di base è un letterato finissimo che ha saputo poi essere trasfuso sugli schermi mainstream della nostra televisione pubblica da un fuoriclasse della nostra drammaturgia odierna: quel Marco Giallini che è la vera risposta nostrana a calibri attoriali europei come il belga Benoit Poelvoorde. La seconda serie is arrived, ancora qualche mese e Rai 2 ce la proporrà da Pulvis e da 7-7-2007.