Che Dan Brown fosse un eccellente scrittore era ormai noto a tutti; ciò che sorprende è la sua capacità di adattarsi e risultare sempre e comunque interessante e ben cosciente dei tempi che corrono e dei dilemmi che portano.

"Origin" è un libro-profezia che si spinge coraggiosamente su uno dei punti da sempre più critici dell'esperienza umana: "Da dove veniamo? Dove andiamo?" sono le due domande che costituiscono l'ossatura principale del Romanzo, abilmente modellato attorno alla profetica scoperta del futurologo Edmond Kirsch e alle peripezie dell'intrepido professor Langdon che, attraverso le meravigliose cornici scenografiche di strutture moderne e contemporanee come il Guggenheim di Bilbao o la Sagrada Familia di Barcellona, si lancia in rocambolesche ricerche fra complotti e complessi codici da decifrare.

Tema antico, stile nuovo

Il tema della contrapposizione fra scienza e religione è da sempre al centro del dibattito e ha raggiunto nel corso della storia momenti di assoluta crisi, ripresi più e più volte nel romanzo con citazioni di personaggi come Galileo, paradigma inequivocabile dello scienziato portato a conflitto coi dogmi religiosi dalle sue scoperte.

La figura chiave del romanzo, Edmond Kirsch, è la ripresa in chiave ultramoderna di questo conflitto; ateista convinto, avverso alla chiesa e alle sue derivazioni anche per motivazioni familiari, dedica l'ultima parte della sua vita ad un unico scopo, che descrive attraverso le parole del poeta inglese William Blake: "The dark religions are departed & sweet science reigns". Kirsch si pone come obiettivo arrivare a una scoperta che possa rivoluzionare il mondo religioso e quello scientifico, che si rivelerà esser un'ultima, ineluttabile profezia sull'origine e sul destino dell'uomo.

Quella dell'ambizioso scienziato si pone dunque come un'altra rivoluzione copernicana, destinata a cambiare il mondo per sempre e in modo estremamente marcato.

Cambia anche lo stile di scrittura dell'autore: capitoli molto brevi ma comunque capaci di trasmettere tutto il necessario per un'articolazione della trama fluida e stilisticamente ineccepibile, che coinvolge il lettore anche con espedienti tratti dal mondo del web e delle nuove tecnologie come l'inserimento di pagine che assomigliano in tutto e per tutto a pagine internet tratte da un blog complottista.

Insomma, il sincretismo che Dan Brown cerca di operare in questo libro non è solo sul piano contenutistico, cercando di fondere arte, religione e scienza, ma anche sul piano stilistico, conciliando la tradizionale forma libro con le più recenti forme di espressione del mondo digitale.

Uno sguardo interessante sull'arte moderna

La scelta di ambientare il romanzo in Spagna e più precisamente in due delle città iberiche più aperte e moderne dal punto di vista culturale e artistico va sicuramente ad agganciarsi con l'attenzione dello scrittore per le nuove tecnologie descritte minuziosamente in alcuni passi. L'arte di Mirò, l'architettura avveniristica del museo Guggenheim di Bilbao e la maestosa modernità delle guglie della Sagrada Familia di Gaudì si vedono riconosciuto uno spazio non secondario all'interno del romanzo, che punta decisamente più sull'arte moderna e contemporanea dei precedenti.

La poliedrica attenzione ai riferimenti letterari e artistici che caratterizza da sempre i romanzi di Dan Brown non si dimentica però della cultura antecedente, che viene ampiamente analizzata in riferimenti già citati a passi di William Blake.

La cultura esemplificata dall'austera antichità del Monastero di Montserrat sembra fare da contrappeso alle audaci sfide architettoniche delle strutture moderne e contemporanee: da un lato vengono descritte le avveniristiche architetture della Pedrera di Gaudì, dall'altra l'imponente palazzo reale dell'Escorial, in un gioco di opposti artistici che va ad ampliare e approfondire il senso di contrasto che pervade tutto il romanzo.

Il punto forte del romanzo

Ma cos'è che fa di questo libro una lettura non solo coinvolgente, ma anche toccante ed entusiasmante? Il fatto che parla di interrogativi che tutti ci siamo posti. Ognuno di noi almeno una volta nella vita si è posto una delle due domande su cui questo libro è fondato e ha tentato di dare una risposta; Dan Brown ci ha provato a suo modo, con questo romanzo, riuscendo non solo a dare una spiegazione avveniristica e suggestiva, ma anche a trasmettere una sensazione di ottimismo nei confronti del futuro che da troppo tempo ormai manca nella mentalità comune.

Presta comunque grande attenzione sia a non idolatrare la tecnologia sia a non eliminare del tutto il dogmatismo religioso, e riesce abilmente a suggerire grandi spunti di riflessione per la coscienza di ciascuno di noi.