Dopo l'enorme successo di Lo chiamavano Jeeg Robot, il giovane regista romano Gabriele Mainetti torna dietro la macchina da presa con il suo secondo lungometraggio dal titolo evocativo Freaks Out, le cui riprese sono iniziate proprio questo mese. Il film sarà una coproduzione Lucky Red e Goon Films, in collaborazione con Rai Cinema e in coproduzione con Gapfinders, direttamente dal Belgio.

Il cast e la sinossi ufficiale di Freaks Out

Nel comunicato stampa della Lucky Red è stato inoltre confermato il cast principale di Freaks Out, composto non soltanto dal sodale Claudio Santamaria dopo l'iconico successo e i premi vinti per il primo film di Mainetti, ma ci saranno anche Aurora Giovinazzo, Pietro Castellitto, Giancarlo Martini, Giorgio Tirabassi, Max Mazzotta e Franz Rogowski.

Il film racconterà di Matilde, Cencio, Fulvio e Mario, fratelli e colleghi di un circo itinerante nella Roma della Seconda Guerra Mondiale. Siamo nel 1943 nel pieno del conflitto con i tedeschi, e quando il proprietario del circo e padre putativo Israel scompare nel tentativo di trovare una via di fuga oltreoceano per i "mostri" del baraccone, i quattro protagonisti si trovano allo sbando, senza circo e in una Roma non più città aperta ma teatro di guerra e ingiustizie.

Le riprese si svolgeranno tra Roma e la Calabria

Le riprese del film si svolgeranno a partire dal mese corrente di aprile per ben dodici settimane tra i set di Roma e della Calabria. Il film è tratto da una sceneggiatura originale di Gabriele Mainetti e Nicola Guaglianone, una scrittura a quattro mani che riunisce il tram creativo vincente dello straordinario successo di 'Lo chiamavano Jeeg Robot'; a firmare il commento musicale lo stesso Mainetti assieme a Michele Braga.

Nel 2016 il primo lungometraggio scritto e diretto da Gabriele Mainetti fu candidato a sedici David di Donatello, vincendo sette statuette, incluse quelle al miglior attore e attrice protagonisti, attore e attrice non protagonisti, regista esordiente, montaggio e miglior produttore. Ad oggi l'incursione supereroistica del regista romano è diventato oggetto di culto nel panorama della storia del cinema italiano contemporaneo, aprendo una nuova breccia nella realizzazione di lungometraggi di genere in Italia e svecchiando un industria cinematografica non ancora al passo artistico e tecnologico con le più imponenti major e produzioni per il grande schermo d'oltralpe.