43 anni fa, il 31 ottobre del 1975, usciva nei negozi il singolo Bohemian Rhapsody dei Queen. Brano leggendario e autentico, simbolo di una generazione musicale che inizia a fare i conti con la televisione e il videoclip. Non è un caso infatti se il successo della canzone è dovuto in parte anche al video realizzato dai Queen, attentissimi a curare l'immagine e a promuoversi con videoclip originali e innovativi.

Autentica pietra miliare della storia della musica e del XX secolo, sono però pochi gli autori, di musica leggera almeno, che si sono cimentati in cover o reinterpretazioni del celebre brano.

Non è il caso di Anthony Vincent, conosciuto come lo youtuber Ten Second Songs.

L'artista, dotato di una voce eccezionale, riesce a far passare Bohemian Rhapsody attraverso la macchina del tempo della musica. La esegue in 42 stili diversi, da Frank Sinatra a Ozzy Osbourne, da Janis Joplin ai Tool, da Bruon Mars ai Nirvana. Un video davvero impressionante.

Una creatura di Freddie

Freddie Mercury scrisse gran parte della canzone nella sua casa di Kensington, all'inizio del 1975: il produttore, Roy Thomas Baker, raccontò che Mercury gli propose una canzone scritta con una struttura diversa dal solito registro dei Queen.

La band, secondo le testimonianze di Brian May ha affermato che tutto il gruppo accolse in modo positivo l'idea di Freddie di fare una svolta operistica, scelta ritenuta sicuramente originale ed intrigante.

La canzone, secondo Brian May, "è sempre stata una creatura di Freddie e già nel momento in cui la faceva ascoltare a Baker nel salotto di casa sua sapeva perfettamente come sarebbe stato ogni secondo di quei sei minuti.

I lavori in studio

Dopo i primi tre album in studio e un discreto successo, le registrazioni del nuovo brano di Mercury cominciarono il 24 agosto del 1975 presso i Rockfield Studio 1 di Rockfield, un villaggio nei pressi di Monmouth, Galles.

Le sessioni in studio furono molto intense: i Queen lavorarono al pezzo per ben sei settimane, ma il risultato fu pienamente convincente per tutti, data la perfezione maniacale e la cura scrupolosa del brano.

In alcuni momenti del brano, le parti vocali vennero sovraregistrate più e più volte, si parla addirittura di circa 180 parti vocali complessive, aspetto davvero insolito per il 1975: pare infatti che non avendo gli studi i nastri capaci di contenere tutte le registrazioni richieste, si decise di sperimentare un nuovo tipo di supporto, in cui sostanzialmente bisognava tagliare e incollare manualmente più sezioni di nastri.

Il successo in radio

Il brano, pur con difficoltà, riuscì ad essere trasmesso in radio nonostante quei sei minuti di durata, di fronte ai quali ogni speaker o dj radiofonico avrebbe detto di no: parte del successo radiofonico è da imputare anche ad un amico dj di Freddie, Kenny Everett, che riuscì ad avere una copia del brano con la promessa di non passarlo durante la sua trasmissione.

Freddie sapeva benissimo che la promessa non sarebbe stata mantenuta, ma forse proprio per questo motivo glielo passò, ben sapendo che il singolo aveva bisogno di promozione: Bohemian Rhapsody venne passata moltissime volte, fino a quattordici volte in due giorni e il successo fu molto grande, al punto che "costrinse" la casa discografica a pubblicarla.

Successo di vendite

La canzone ottenne subito un successo sensazionale e rimase alla prima posizione della classifica dei singoli britannica per nove settimane complessive: vendette più di un milione di copie fino al gennaio del 1976. Il singolo inoltre si aggiudicò il disco di platino.

Dopo la morte di Freddie Mercury nel novembre del 1991, Bohemian Rhapsody raggiunse di nuovo la vetta e vi restò per ben cinque settimane ed è il terzo singolo più venduto di sempre in Gran Bretagna. Oggi compie 43 anni, e l'occasione migliore è vedere il film dedicato alla band, che, non a caso, porta lo stesso titolo.