La scorsa notte Emis Killa ha pubblicato 'Fuoco e Benzina', brano che anticipa il suo prossimo album 'Supereroe' – la cui uscita ufficiale è prevista per il 12 ottobre 2018 – che oltre a essere arricchito dalla presenza di numerosi pezzi da novanta della scena hip hop italiana, come per esempio Gué Pequeno e Gemitaiz, può vantare un featuring a dir poco prestigioso con il collega americano Tekashi 6ix9ine, attualmente uno dei rapper più popolari al mondo.
Purtroppo per Emis Killa, il brano è stato diffuso ancora prima dell'uscita ufficiale, prevista per la mezzanotte, dato che, come sempre più spesso accade, alcuni gestori di canali YouTube e Telegram sono entrati in possesso del file audio della traccia e lo hanno successivamente pubblicato e condiviso con i loro iscritti.
Il rapper di Vimercate, recentemente diventato padre, non l'ha presa benissimo e ha quindi deciso di dire la sua sulla questione, diffondendo via social un accorato video-sfogo nel quale si è scagliato veementemente contro quelli che ha definito come 'nerd brufolosi', arrivando a dichiarare: "Vi beccassi io mentre fate una cosa del genere vi farei una faccia così. Non avete preso abbastanza schiaffi da piccoli".
Emis Killa: 'Pensavamo di aver risolto il problema della pirateria musicale'
Queste le parole con cui Emis Killa ha precisato la sua opinione su quanto accaduto: "Nonostante noi artisti pensassimo di aver ormai risolto il problema della pirateria musicale mettendo i dischi in streaming gratuito su Spotify e sulle altre piattaforme, sono arrivati questi b***i di min***a che li prendono dalla Nuova Zelanda e li mettono su YouTube.
Poi non si capisce neanche perché lo fate, non ci guadagnate nulla, se non quattro co****ni come voi che si iscrivono al vostro canale.
Vi beccassi io mentre fate una cosa del genere vi farei una faccia così. Non avete preso abbastanza schiaffi da piccoli, questa è la verità. Siete dei ragazzini scemi. Non ho rispetto, nessun rispetto per questa nuova generazione di hacker, che poi non sono neanche hacker, saranno dei nerd brufolosi che stanno davanti al computer.
Almeno quelli che vendevano i dischi pirata in spiaggia si facevano i soldi.
E' chiaro il messaggio ? Non ce l'ho con chi usufruisce della musica tramite questi canali, perché figuriamoci, anche io da ragazzino ho scaricato qualcosa illegalmente oppure ho comprato qualche Cd tarocco. Io ce l'ho con chi prende i pezzi che già sono gratis e li diffonde".