Ventimila studenti partecipanti sono un numero che toglie ogni dubbio sull'interesse della Scuola per il testo costituzionale che è la legge fondamentale dello Stato. L'evento "Costituzione a Colazione" del 29 novembre 2018 organizzato dall'Associazione Sulleregole di Gherardo Colombo con la presenza di Pif, anche se affaticato da un'influenza e febbre dispettose, declinato attraverso il metodo della diretta satellitare predisposta da Unisona, ha riunito oltre a centinaia di ragazzi delle Scuole Superiori di ogni parte d'Italia, 1500 docenti e dirigenti scolastici e 107 cinema, sedi fisiche dei collegamenti.

Attiva anche la pagina Social della manifestazione sulla quale sono stati postati commenti di ogni tipo e qualcuno anche di aperto dissenso sull'argomento trattato.

Molto più consistenti, però, i quesiti "genuini" fondati sul bisogno di comprendere principi che la realtà sembra infrangere. In fondo, una prima argomentazione a favore di questo genere di intervento consiste nel fatto che incrementare il dialogo e anche il contraddittorio su temi che sono il collante della vita civile è già precetto costituzionale. In ogni buon manuale troveremmo la distinzione fra stato-istituzione, fatto di organi e apparati, e stato-comunità che siamo noi, i cittadini. Sulleregole ed Unisona si pongono su un itinerario che crea "community" abbracciando le scuole.

La Costituzione fra i rilievi degli studenti

"A parer mio, nonostante la Costituzione ci insegni ad essere tutti alla pari, noi siamo "egoisti", crediamo di essere migliori degli altri e non siamo mai stati in grado di aiutarci a vicenda", scrivono in un ITS di Saronno, mentre in un liceo di Pomigliano D'Arco si osserva che "Lo studio approfondito della Costituzione all'interno delle scuole migliorerebbe la società perchè insegna a vivere con se stessi e con gli altri.

Però perché la Costituzione non viene insegnata e perché dovrebbe essere scontato conoscerla? In che modo andrebbe studiata?". Netto anche un ITC di Livorno: "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale secondo l'art.3, ma per quale motivo questo principio non viene rispettato?". Altre annotazioni critiche degli studenti riguardano il fatto che il Belpaese non tuteli sufficientemente il paesaggio e i beni artistici, come prevede l'art.9.

L'ex magistrato Gherardo Colombo ha concentrato le sue risposte riferendosi all'idea della responsabilità individuale e del valore etico intangibile della vita umana che danno forma al principio della pari dignità per ogni persona. "La Costituzione è come una macchina - ha affermato Colombo - che senza carburante sta ferma. La benzina siamo noi con il nostro impegno quotidiano e il nostro scrupolo per la crescita di una coscienza civica che preveda correttezza, equità, pari accesso alle opportunità per uomini e per donne. La coerenza del sistema della legalità non viene meno, secondo la Costituzione, nemmeno nei confronti di chi commettesse dei reati. Infatti secondo l'art.27 le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità ed al criterio di una giustizia retributiva fondata sulla vendetta è preferita la giustizia riparatoria che concede la possibilità di cambiare e la riabilitazione".

L'art.4 ed il progresso materiale o spirituale della società

Le disposizioni dell'art. 4 sono chiarissime: "La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, una attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società". Ancora una volta la Costituzione pone l'accento sull'individuo, sulle sue attitudini e vocazioni che fanno derivare i beni relazionali ed il progresso della società. L'art. 4 si connette con l'art.3 secondo il quale "E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana".

Per trasformare i principi in realtà non serve l'indifferenza, ha ribadito Colombo, ma sono utili lo studio ed il coinvolgimento in queste aree tematiche. Alla domanda su che cosa andrebbe cambiato nell'attuale Costituzione, Gherardo Colombo ha risposto: "Credo che vada tenuto il bicameralismo per l'approvazione delle leggi ordinarie. Aggiungerei nella Costituzione i criteri ai quali uniformarsi per l'elaborazione delle leggi sulla cittadinanza dato che si tratta di un ambito di rilievo nell'ordinamento giuridico che richiederebbe una trattazione costituzionale esplicita ed organica".