I dinosauri rivivono in Sicilia e lo fanno in una mostra che si è svolta ad Agrigento, al PalaCongressi nel Villaggio Mosè, in occasione della fiera Agrigento Expò, dal 24 aprile all'1 maggio. "Akrasauro" nasce dall'idea di Luca Castronovo con la collaborazione di Mario Pardo, un'esposizione che ha offerto al pubblico la possibilità di vedere delle vere e proprie riproduzioni in scala 1.0 dei famosi rettili preistorici. Tra questi l'Anhaguera, un rettile volante, lo Spinosauro con la presenza di un cranio riprodotto da uno dei pochi esemplari presenti nei musei di Londra e il famoso Scipionyx samniticus conosciuto anche come "CIRO", il piccolo dinosauro carnivoro - il primo trovato in Italia - i cui resti fossili sono stati individuati a Pietraroja, 70 chilometri da Benevento, nell'inverno del 1980 da Giovanni Tedesco e sua moglie.
In esposizione anche le riproduzioni di alcuni esemplari tra i più noti degli spettacolari lucertoloni giganti che hanno dominato la Terra per oltre 150 milioni di anni, tra cui il Brontosauro, il Mosasauro, il Parasaurolopo e il Protoceratopo. Gli scheletri sono realizzati dai calchi originali ritrovati negli anni con materiale di resina che danno l'effetto di un osso fossilizzato e sono stati curati con attenzione.
I dinosauri ad Agrigento
La mostra ha portato alla presenza di grandi e piccoli, in ogni caso numerosi fan che, attirati dalla idea di vedere dal vivo perfette riproduzioni di fossili di dinosauri, non hanno perso occasione per ammirare anche alcuni reperti molto preziosi. Tra questi un vero dente di Tirannosauro Rex e tanti altri 'pezzi' autentici, testimonianze di esseri viventi che hanno calcato la terraferma, riempito i cieli e le acque fino a quasi 65 milioni di fanni fa.
Il nome della mostra è quanto meno originale e prende spunto da Akragas, l'antico nome greco di Agrigento. In realtà in Sicilia non esistono reperti che risalgono al tempo dei dinoasauri, all'era cosiddetta Mesozoica, visto che in quell'epoca l'isola era ricoperta dal mare. L'iniziativa è stata fortemente voluta, dunque, per ammirare anche ad Agrigento le testimonianze di un'epoca di gran lunga precedente alla comparsa del primo ominide.
Soddisfatti gli organizzatori che precisano come la mostra fosse indirizzata per i veri appassionati del settore, e non dei semplici modelli in carta pesta. Si spera in futuro di ripetere la mostra anche altrove.