Quella che si avvia a concludersi, è stata una stagione fortunata per il giovane Cinema italiano: infatti, anche se il grande pubblico ha continuato a disertare le sale, numerosi autori alle prime armi si sono distinti con film personali e dai contenuti profondi.

A testimonianza di questa annata felice, la sezione di "Opere prime e seconde" dell’ultimo Bif&st – Bari International Film Festival si è dovuta allargare, fino ad ospitare ben 15 lungometraggi (non 12, come accadeva negli anni precedenti). Vista la qualità media davvero alta delle pellicole in concorso, non deve essere stato facile per la giuria di 30 spettatori – presieduta quest’anno dalla scrittrice e sceneggiatrice Lidia Ravera – scegliere in una rosa di proposte così interessante.

L’interpretazione di Alessandro Borghi

Eppure, nonostante la concorrenza, si può immaginare come ci siano stati pochi dubbi sull’assegnazione del premio per il miglior attore ad Alessandro Borghi per Sulla mia pelle di Alessio Cremonini. L’interprete romano si incarna nel difficile ruolo di Stefano Cucchi con una capacità mimetica ed una generosità raramente viste sul grande schermo e dà forza ad un film rigoroso ed asciutto. Così lo spettatore si ritrova a ripercorrere l’ultima settimana di vita del protagonista: un vero e proprio calvario, ricostruito attraverso gli atti processuali, in cui colpisce l’atteggiamento di chi in quelle ore non volle accorgersi di ciò che era realmente accaduto al detenuto.

Grande spazio ai giovani attori

Altri due film degni di nota sono stati segnalati con il Premio Nuovo Imaie per gli attori rivelazione. Eleonora Conti ha vinto per il ruolo di Maia detta Zen, una ragazza che, mentre sta affrontando i propri problemi di identità di genere, si ritrova suo malgrado coinvolta in una vicenda che potrebbe rovinarle la vita in Zen sul ghiaccio sottile, opera prima di Margherita Ferri.

La giuria ha assegnato un riconoscimento anche a Matteo Olivetti, protagonista con Andrea Carpenzano di La terra dell’abbastanza, una storia di fratellanza realizzata dai fratelli D’Innocenzo, che, forti di un soggetto molto interessante, hanno segnato uno dei debutti più premiati della stagione.

Comunque molti film in concorso sono stati caratterizzati da interpretazioni notevoli di giovani o di attori esordienti: da Carolina Raspanti, che ha portato tutta la sua vitalità in Dafne di Federico Bondi, sul rapporto difficile tra una giovane down ed il padre, a Giampiero De Concilio, protagonista di Un giorno all’improvviso di Ciro D’Emilio, in cui interpreta un ragazzo che sogna di sfondare nel calcio, ma deve fare i conti con Anna Foglietta, una madre problematica.

Invece Andrea Lattanzi in Manuel di Dario Albertini ci regala l’intensa interpretazione di un ragazzo che, appena uscito da una comunità di accoglienza per minorenni, deve farsi carico della mamma agli arresti domiciliari. Esordiente è pure Basir Ahang che in Sembra mio figlio di Costanza Quatriglio, ci permette di conoscere la storia del popolo Hazara, perseguitato da decenni in Afganistan, in un’opera, tratta da una storia vera, in cui emerge la bravura di documentarista dell’autrice, che sorprende per il finale potente e memorabile.

I discutibili premi per ‘Ricordi?’

Altre opere notevoli come Euforia di Valeria Golino, con Riccardo Scamarcio e Valerio Mastandrea, In viaggio con Adele di Alessandro Capitani, interpretato da Sara Serraiocco ed Alessandro Haber e Domani è un altro giorno, di Simone Spada, con Marco Giallini e ancora Mastandrea – di cui è stato selezionato anche il debutto da regista in Ride – si sono avvalse della presenza di attori già esperti, che hanno sicuramente aggiunto qualità e spessore a pellicole che spesso affrontavano temi difficili come la malattia, la morte, la paternità.

Con una decisione discutibile, vista la rosa tanto ampia di bei film, la giuria ha scelto di assegnare i due premi per il regista e l’attrice a Ricordi?, di Valerio Mieli, la più classica tra le storie d’amore, raccontata però solamente attraverso il flusso di ricordi dei protagonisti, Luca Marinelli e Linda Caridi.