Michele Sanguine in arte Toro Seduto è un rapper su carrozzina, o meglio un cantante di funky e Rap, come lui stesso vorrebbe presentarsi al pubblico e a Blasting News, a cui gentilmente ha concesso questa lunga e dettagliata intervista. Ma non solo: oltre infatti ad essere un artista è anche organizzatore e promotore di gare di velocità su carrozzina e pure Striscia la Notizia ha realizzato un servizio su questa iniziativa insolita ma apprezzatissima, almeno nel Nord Italia per il momento.

Abbiamo avuto l'occasione di poter intervistare direttamente Toro Seduto e ne è uscito un testo per nulla retorico. Michele infatti riesce a coinvolgere chiunque con una dialettica fluente e appassionante, spiega tutto nel dettaglio e, soprattutto quando parla delle sue gare di velocità, riesce a farvi sentire in pista con lui. Abbiamo parlato di musica, di rapper del momento e storici, di ciò che manca al panorama musicale odierno: ecco quello che abbiamo scoperto su Toro Seduto.

L'intervista

D. Sei palesemente un amante del rap e della cultura hip hop, ma cosa ti affascina di più di tutto questo?

Cosa ti senti di "invidiare" della vita dei rapper famosi?

R. "Della cultura hip hop mi affascina soprattutto quella degli anni '90 in America rispetto a quella italiana. Mentre quello che potrei "invidiare" ai rapper attuali stranieri è il poter stare in California ad esempio, o comunque al caldo, in piscina, soprattutto in mezzo alle belle ragazze all'insegna della bella vita e del relax", afferma divertito Toro Seduto.

D. Nel tuo quotidiano però ti occupi anche di corse, tanto che è di poco tempo fa un servizio di Striscia la Notizia che ti riguarda. Vuoi dirci qualcosa di più?

R. "Tutto è nato nel 2015. Dato che a Cassano Magnago, in provincia di Varese, c'era una pista di go-kart mi è venuto in mente 'Perché non organizzare una gara con le carrozzine?'.

Così abbiamo fatto una sorta di gara-esperimento, precisamente il 5 maggio 2015, prima gara individuale a cronometro ed è stata carina davvero. Poi con il passaparola le gare da una sono diventate due, da due a tre e con le tre o quattro gare all'anno che riuscivamo ad organizzare abbiamo poi deciso di cambiare le modalità di gara. L'evento lo chiamiamo Wheelchair GP e non sono più gare individuali ma di gruppo e suddivise in base alla velocità della carrozzina, questa varia dagli 8 Km/h ai 15. Abbiamo poi le coppe, le medaglie, qualche sponsor, il DJ, lo speaker e le ragazze ombrellino: quindi tutto quello che riguarda donne e motori abbiamo cercato di concentrarlo in queste gare. Apro però una parentesi: 'Perché le ombrelline?', qualcuno potrebbe dire che sfruttiamo l'immagine o la fisicità delle ragazze, ma in realtà per noi che abbiamo queste problematiche vedere una bella ragazza intorno a noi è anche una cosa piacevole.

Sinceramente siamo anche noi ragazzi come gli altri, magari non camminiamo, però anche noi vogliamo divertirci e questa gara è semplicemente una giornata di svago dove in quelle due ore pensiamo solo a gareggiare e a divertirci, tutto qui. Purtroppo infatti possiamo uscire poco di casa e frequentare pochi ambienti, così le gare sono un'occasione in più per noi".

D. C'è un rapper o un cantante che ti ha ispirato e che ad oggi lo fa ancora? Perché?

"Collegandomi alla domanda di prima e cercando un rapper anni '90 americano che mi piace posso dirti Notorious BIG. Invece per quanto riguarda la sfera italiana quello che preferisco è Fabri Fibra perché nei testi a volte, come me, punta a raccontare un episodio, a fare un esempio però toccando anche l'aspetto comico, sfruttando il doppio senso o facendo una battuta.

Non mi piace per esempio il genere trap che si usa adesso e anche tutti gli effetti, come l'Auto-Tune, creati ad hoc per migliorare la vocalità o snaturare la voce originale non li trovo autentici e di mio gusto".

D. Cosa ti senti di poter 'invidiare' dei rapper famosi?

R. "Quello che posso 'invidiare' sono le loro maggiori possibilità e occasioni per farsi conoscere ed ascoltare rispetto a me. Io vorrei lanciare dei messaggi verso i giovani per esempio, ma molte case discografiche, televisioni e altri enti non mi calcolano minimamente. Invece potrebbe essere un buon esempio la mia esperienza, dato che pochi ragazzi hanno il coraggio, tra virgolette, di lanciarsi e non vergognarsi di un respiratore o di una carrozzina e cantare come farebbe un ragazzo senza problemi fisici.

Per esempio nei miei testi, avendo questa problematica, punto a raccontare episodi di vita vissuta e non invento delle strofe, racconto solo cose vere e mi piacerebbe che i miei testi fossero ascoltati".

D. Cosa dovrebbero invidiare i rapper di te o le altre persone e giovani in generale?

R. "Invidiare di me... potrei dirti che io, avendo dei problemi di una certa entità, non mi soffermo a pensare spesso a quelli futili quindi potrebbero invidiare questa cosa. Anche il fatto di non abbattersi davanti ai piccoli ostacoli, bisogna pensare che davvero a volte ci facciamo dei problemi, magari anche io me li faccio, però in generale un ragazzo che non ha nessun problema fisico si crea delle paranoie o dei complessi che non dovrebbero neanche esistere".

D. Cosa manca alla scena musicale attuale e agli stessi cantanti?

R. "Secondo me quello che manca, appoggiandomi a quello che ho detto prima, è poca fantasia nei testi. Ci sono molte canzoni anche stra-ascoltate e stra-famose e che ti inducono chiederti: 'Ma questa canzone che messaggio ha lanciato, che ricordo ci ha lasciato?'. Nessuno, per la maggior parte delle volte. Secondo me queste canzoni fra 4 mesi saranno già dimenticate da tutti, quindi mi auguro che prossimamente i testi siano più veri e che raccontino qualcosa di reale e spero che magari non solo io ma anche altri ragazzi disabili che vogliano cantare possano essere più valorizzati, ascoltati e considerati".

D. Cosa auguri invece a te stesso?

R. " Per me auguro proprio questo, cioè che prima o poi qualcuno noti le mie canzoni e cerchi di aiutarmi a divulgare i messaggi che voglio inviare o comunque a far arrivare quello che racconto nelle mie canzoni o videoclip".

D. Prima di salutarci vuoi aggiungere qualcosa?

R. "Potrei dirti due cose che dico sempre. Un messaggio per le persone con disabilità: non nascondetevi e provate a cantare, registrare e a provarci musicalmente parlando. Mentre alle persone normodotate dico di ascoltare le mie canzoni e a riflettere anche sulle più piccole cose. Per esempio in una canzone dico che io non posso 'scacciare la zanzara', sembra una stupidata ma se si avvicina questo insetto e vedo che mi sta pungendo io non posso davvero spostarlo.

Quindi anche se sembra una cosa scontata o sciocca è qualcosa che può far pensare. Per concludere vi ringrazio per questa opportunità e a presto".

Toro Seduto è davvero un ragazzo deciso e forte, un vero guerriero verrebbe da dire. Continuate a seguirlo, oppure iniziate a conoscerlo meglio stando connessi alla sua pagina Facebook ufficiale Toro seduto, a quella Instagram @torosedutopage. Immancabile anche la pagina YouTube dove troverete tanti video. Non perdetevi nemmeno la pagina Facebook ed Instagram dedicate alle gare di velocità su carrozzine, rispettivamente: Wheelchair GP e @weelchairgp.

Ringrazio anche Io personalmente Michele Toro Seduto e chi vorrà leggeremo seguire, mandare un messaggio a lui e magari dargli un'opportunità.