La presentazione della nuova collezione di Dolce & Gabbana al "Metropol" di Milano l’11 gennaio è un vero e proprio inno all'arte del Made in Italy: il giardiniere e il lattaio, il sarto e l'orafo, il pastore e l'orologiaio, la magliaia e il pastore. I mestieri più antichi ci sono tutti, con tanto di artigiani pronti ad accogliere gli spettatori all'ingresso.

Stefano Gabbana e Domenico Dolce hanno personalmente voluto invitare alla sfilata ben 40 "tik tokers", ovvero influencer di Tik Tok, il social network cinese nato nel 2016 con il nome "musical.ly", dove chiunque può creare brevi clip musicali di durata variabile tra i 15 e i 60 secondi ed eventualmente modificare la velocità di riproduzione, aggiungere filtri ed effetti particolari.

Lavoro manuale e social network: D&G avvicina i due mondi

I giovani sono stati chiamati a raccontare con il loro nuovo linguaggio i lavori manuali, quelli che svolgevano i loro genitori o i loro nonni, per scoprire una realtà da cui sono lontani e cercare di avvicinare i due mondi. Gabbana spiega che "il messaggio che vogliamo lanciare è un ponte tra la tradizione italiana del lavoro e le nuove generazioni", aggiungendo che lui e il socio vogliono espressamente dire ai giovani che "con le mani si può fare qualcosa di utile a se stessi e alla società". I tik tokers sono anche andati a trovare gli stilisti dietro le quinte, al termine della sfilata.

Per Dolce & Gabbana non è una novità avere blogger e influencer alle loro sfilate: sono stati i primi a includere nel loro impero fashion bloggers del calibro di Chiara Ferragni e Veronica Ferraro.

Gabbana ha rivelato anche che presto lui e Dolce apriranno un account su Tik Tok: "non vogliamo che promuovano noi", dice, riferendosi ai giovani, "siamo un po' come i loro i genitori e quello che vogliamo dire loro è che si può fare il pane in casa o cucire un maglione, e da lì intraprendere una carriera". I soci vogliono trasmettere l'atto d'amore che si esprime nel fare qualcosa a mano, nel realizzarlo con cura per regalarlo poi a qualcun altro, e per questo fanno riferimento al "maglione della nonna".

La collezione 2020 di Dolce & Gabbana

Le abilità artigianali di un tempo hanno ispirato sia la sfilata che la collezione. I modelli hanno calcato le passerelle circondati da pareti su cui sono stati trasmessi video girati nella grotta Mangiapane a Custonaci, borgo siciliano in provincia di Trapani, dove sono state allestite le botteghe con gli antichi mestieri; e l'uscita finale ha preso ispirazione dal famoso dipinto "Quarto Stato".

L'intera collezione, invece, è incentrata sul fatto a mano: maxi pellicce di lana e jersey, pantaloni in tricot (indossati in passerella da un modello con un agnello in braccio), tute fatte a mano in lana e alpaca, grembiuli di pelle da giardiniere, tute di maglia della nonna, mantelle, coppola e giacca doppiopetto.