Giovanni Carlo Rossi, padre di Vasco Rossi, verrà ricordato con una medaglia d'onore. "Carlino", nome con il quale veniva spesso chiamato all'interno del lager nazista di Dortmund, durante la Seconda Guerra Mondiale, era infatti tra i 650 mila soldati italiani che avevano detto "no" al nazismo e affrontato conseguenze atroci. Vasco divenne orfano dalla parte del padre nel 1979, a causa di un malore che colpì l'uomo mentre era alla guida del suo camion, a Trieste. Carlo Rossi scrisse un diario, ricopiato dalla moglie Novella, nel quale raccontava le scene assurde a cui aveva assistito durante la guerra.

Racconta di amici pestati a sangue e morti davanti ai suoi occhi. Vasco, l'11 dicembre del 2018, scrisse un post su Facebook, tratto dal suo libro "Il giovane Vasco - La mia favola rock" in cui parlava del padre: "Dopo aver visto tutto questo scempio, la vita gli è sembrata una passeggiata". Il nome Vasco dato al figlio è frutto di quell'esperienza "Mi chiamo Vasco come un compagno di prigionia di mio padre, che lo aveva aiutato ad uscire da una buca nel campo di lavoro durante il bombardamento finale".

L’onorificenza a Giovanni Carlo Rossi

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla fine di dicembre, dopo aver ricevuto la richiesta da parte di Novella Corsi, madre di Vasco Rossi, ha firmato l'onorificenza che arriverà proprio questo mese.

Mamma Novella andrà con Vasco a ritirare la medaglia che ricorda i lunghissimi giorni del padre all'interno del lager di Dortmund. Anche il padre di Roger Waters, cantante e bassista dei Pink Floyd, in quel periodo si trovava immerso nella ferocia dei nazisti. Perse la vita nel febbraio del 1944.

C'è chi dice no

Vasco Rossi scrisse questa canzone nel 1987 contro le esagerazioni e l'arroganza.

Il padre del rocker disse "No" alle leggi razziali dei nazisti che, in quel periodo, seminavano terrore e razzismo verso le persone più deboli. Disse "no" all'arroganza dei soldati che, successivamente, lo avrebbero portato nei campi di concentramento. Carlo Rossi non voleva cedere alle indicazioni della strada giusta, secondo quella che era l'etica del nazismo, e quindi girò le spalle dando uno schiaffo alla prepotenza tedesca.

"C'è chi dice no" è una canzone che vuole racchiudere, in un certo senso, anche questo pensiero.

Il concerto a Trieste

Vasco Rossi, dopo la morte del padre, avvenuta a soli 56 anni, fece un concerto a Trieste davanti ad uno stadio strapieno, proprio nella città in cui il genitore perse la vita a causa di un malore alla guida del proprio camion. Trieste è stata anche la tappa, nel 2004, del tour "Buoni o Cattivi". Carlo Rossi non fece in tempo neppure ad ascoltare il primo pezzo di Vasco. Solo una volta riuscì ad ascoltarlo alla radio e disse alla moglie "Sai, ho sentito Vasco alla radio, sono così contento". Possiamo dire che, se avesse avuto la possibilità di ascoltarlo fino ad ora, ne sarebbe stato orgogliosissimo.