L'emergenza Coronavirus ha colpito tutti, anche gli artisti in generale. Ne parla Debora Scalzo, designer, scrittrice e promotrice di diversi progetti benefici.

La parola a Debora Scalzo: 'Chiudere i confini'

I contagi, le restrizioni e in generale l'emergenza coronavirus ha travolto l'Italia: come ne ha risentito il mondo artistico del quale fai parte?

'L'impatto è stato devastante, leggevo che in un solo mese di fermo per lo spettacolo ci sarà una perdita di 8 miliardi.

E' una situazione disperata per chi lavora nel settore, ci sono circa 340.000 lavoratori fermi e tutti noi artisti chiediamo con urgenza misure dal governo per sostenerci e tutelarci. Sin dai primi giorni dell'emergenza coronavirus, la Siae ha stimato che l'impatto economico sullo spettacolo sia stato di oltre 10 milioni di euro di mancato incasso al botteghino dei teatri. Non solo il teatro si è fermato, ma anche musei, cinema, fiere, concerti, convegni, la danza e lo sport, insomma la situazione è drastica. Io posso parlarti anche come Direttrice Artistica di un importante Rassegna Teatrale, Parent Love, che partirà da ottobre 2020, dal Teatro Ambra di Alessandria e che adesso a seguito delle decisioni ministeriali legate al coronavirus, mi ha visto annullare le prime 3 date che avevo in anteprima tra aprile e maggio.

Date per fortuna recuperate su ottobre e novembre, grazie alla grande comprensione degli artisti. Ma la situazione se non migliora, rischia di far perdere a tutti noi che lavoriamo nel teatro anche la prossima stagione'.

In particolare ci sono secondo te delle cose che andavano fatte preventivamente e che avrebbero potuto salvaguardare molti lavoratori ed artisti?

'Andava fatto quello che hanno fatto adesso la Francia e la Germania: chiudere i confini. Bisognava prevenire prima tutta la situazione, ma sai com'è? Se lo fanno Francia e Germania non sono razzisti, se lo facciamo noi italiani, ci danno dei razzisti. Ormai è risaputo, noi italiani non possiamo neppure più permetterci di amare il nostro paese ed essere patriottici, perchè agli occhi degli europei risultiamo razzisti, mentre a loro tutto è concesso.

Perdonami, ma non solo da artista, ma sopratutto da mamma sto vivendo questa situazione in maniera molto inc..., inc... contro un sistema politico che non mi rappresenta. Noi italiani siamo un popolo di cuore e grandi lavoratori e non di razzisti o gente che non ha voglia di lavorare'.

Qual'è il danno più grande che voi artisti avete avuto e state subendo?

'Se tutto si ferma, noi siamo fermi, non abbiamo uno stipendio fisso, ma viviamo in base agli eventi artistici, ai progetti, viviamo di cultura. Quella che è stata messa in ginocchio dallo Stato. Ecco io voglio anche essere positiva, spero che tutto ciò si risolva, sono sicura che noi italiani ci rialzeremo più forti di prima, ma sopratutto, spero che tutti possano dare dopo anche il giusto valore alla nostra arte, cultura, cibo, moda, turismo.

Il giusto valore al nostro Made in Italy, non dimentichiamoci che il nostro paese nel mondo è fonte di ispirazione. Einstein diceva che nei momenti di vuoto nascono le cose più importanti. Ed è questa la riflessione che sto facendo giorno dopo giorno'.

Debora Scalzo parla da artista e da mamma: 'Aiutate con donazioni gli ospedali'

Ora invece hai dei suggerimenti su possibili soluzioni ed aiuti?

'L'unica soluzione è quella di restare uniti, di pregare tanto il Signore, perché Dio vede e provvede e di aiutare tutti insieme con donazioni agli ospedali che hanno bisogno e che sono in emergenza sanitaria. Io vivendo in Lombardia cito l'Ospedale di Bergamo, che è in condizioni drammatiche, al collasso, i contagiati sono a migliaia e centinaia i morti quotidiani.

Tutto ciò perché i malati non possono essere aiutati per mancanza di letti e respiratori per la terapia intensiva. Sono rimasta molto colpita da un medico, proprio dell'Ospedale di Bergamo, che ha dichiarato che “si decide per età e per condizione di salute come in tutte le situazioni di guerra”. Queste frasi devono far riflettere tutti quegli incoscienti e ignoranti che vanno ancora in giro a correre, dal tabaccaio o in edicola. Oppure le famiglie che portano pure i bambini a fare la spesa, è vergognoso. Dovete stare a casa tutti'.

Sei molto attiva nella beneficenza, come stai lavorando in questo ambito?

'Si mi do sempre molto da fare, sopratutto per aiutare chi ha veramente bisogno, ma non sono per gli elogi personali.

Ritenendomi una donna molto fortunata, tutto il bene che posso donare lo dono di cuore. Perché fare bene fa stare bene e in questo momento tutti gli ospedali italiani hanno bisogno di noi, anche un piccolo contributo può essere importante, perché tutti insieme facciamo la differenza'.

Il film di Debora Scalzo sulle Forze dell'Ordine

Stai lavorando ad un progetto che vede le Forze dell'Ordine come protagonisti, un film proprio dedicato a loro. Vi siete dovuti fermare a causa del coronavirus?

'Si sto lavorando fortemente al film dal titolo provvisorio Io resto così, dedicato a tutte le Forze dell'Ordine, alle vittime e alle famiglie. Proprio per il periodo che stiamo vivendo con l'emergenza coronavirus va un ringraziamento enorme e un riconoscimento infinito a tutti questi uomini e donne in divisa, preziosi per tutti noi.

Questo è un altro valore aggiunto al nostro Made in Italy: le Forze dell'Ordine migliori al mondo, non lo dico da italiana, è un dato di fatto. La raccolta fondi partita su Produzioni dal Basso, sta andando avanti con successo, siamo solo fermi per quanto riguarda un tour di presentazione della campagna in giro per l'Italia. Speriamo di iniziarlo presto con il regista e produttore Marco Pollini, Ahora Film e anche con Sonia Iacovone, sorella di Giuseppe Iacovone, poliziotto morto in servizio a cui verrà dedicato il film. Ovviamente ci teniamo molto che il video di crowfunding venga condiviso il più possibile e sostenuto, per poter iniziare le riprese e dar vita a un film drammatico sociale autoriale, molto intenso e profondo, che arriverà al cuore della gente'.

Debora Scalzo, l'emergenza coronavirus per 'riscoprire il valore della famiglia'

Credi che avranno un risvolto positivo, almeno umanamente, la contaminazione e le relative restrizioni nazionali?

'L'unico risvolto positivo sarà riscoprire il valore della propria famiglia. Il dare troppo per scontato le persone deve farci ricordare che nulla lo è. Diventeremo più umani e meno social, anche se adesso i social ci stanno aiutando a connetterci con tutte le persone che amiamo, anche dall'altra parte del mondo, forse in molti inizieranno ad usarlo nel modo giusto, smettendo di fare i leoni da tastiera. Saremo più per la sostanza e meno per l'apparenza. Ogni giorno guardo con le lacrime agli occhi i flashmob da ogni parte d'Italia, noi italiani siamo pazzeschi, siamo unici in tutto, sorrido piangendo, questo è l'effetto che mi fa la mia terra stupenda.

Daremo il giusto valore ad ogni singola emozione, non avremo più paura di dire ti amo, la lista è lunga. E devo ammettere che personalmente lavorando molto, viaggiando spesso, adesso mi sto godendo appieno mio figlio'.

Scalzo: 'mi spaventa il non saper dare una risposta al proprio figlio'

Cosa ti spaventa di più come artista, come donna e come mamma in questo momento?

'Il mio primo pensiero è come mamma, mi spaventa il non saper dare una risposta al proprio figlio su ciò che sta realmente accadendo. Mio figlio ha 5 anni, è un bambino molto intelligente, io sempre col sorriso vado avanti, ho cercato di sviare il discorso, ma sai i bambini capiscono tutto. Gli ho raccontato che è un'influenza nuova, che per il bene di tutte le persone dobbiamo stare tutti a casa e far lavorare i bravissimi medici al vaccino che ci aiuterà a stare bene.

Gli ho spiegato come lavarsi bene le mani e contiamo sempre insieme fino a sessanta, ogni qualvolta che lo facciamo cantiamo. Cosa invece mi spaventa come artista: il non dover lavorare, stare ferma, noi artisti non abbiamo uno stipendio fisso. E poi per chi come me lavora da sempre ed è sempre stata indipendente è doloroso. Sono fortunata ad avere un marito meraviglioso, dirigente di un importante azienda della grande distribuzione, su cui posso contare sempre. Ma la creatività non si ferma mai, anzi viaggia a mille, anche da casa lavoro ai miei progetti. Come donna mi spaventa il non essere più libera. Capitava di dire, sopratutto di rientro a casa da un viaggio di lavoro: “stasera non esco” oppure “questo weekend rimaniamo a casa”, con la consapevolezza che se volevo potevo uscire, adesso no, la libertà è un valore immenso'.

Nuovi progetti

Stai lavorando a nuovi progetti, puoi anticipare qualcosa?

'I progetti sono tanti, musica, cinema e la nuova collezione di occhiali, ma adesso sono sopratutto focalizzata ad un nuovo progetto moda molto importante in collaborazione con un importante azienda. L'uscita è stata rinviata entro fine anno ma non posso dire nulla di più.

Vuoi lanciare un messaggio a tutti gli italiani?

'Certo, il mio messaggio è quello di restare uniti, uniti vinciamo. ma sopratutto di restare a casa, di pregare il Signore e amare ogni giorno sempre di più la propria terra, senza farci calpestare da nessuno. Inoltre, dato che sono sempre in prima linea contro la violenza di genere, questo è un periodo delicato anche per questa tematica.

Per far fronte all'emergenza coronavirus ai cittadini è stato chiesto giustamente di rimanere a casa, ma non per tutti la casa è un luogo di protezione. Ci sono donne, bambini e uomini che in queste ore rischiano di subire violenza senza poter denunciare o chiedere aiuto all'esterno. Per questo tutti i centri antiviolenza italiani stanno diffondendo un appello a tutti coloro che tra le mura domestiche non sono al sicuro. Chi si sente in pericolo può chiedere aiuto chiamando gratuitamente il numero 1522. E' importante che venga diffuso anche questo messaggio. Ci terrei a mandare anche un messaggio di vicinanza a tutte le persone che lavorano nei supermercati, ai camionisti, alle aziende che lavorano per noi, per non farci mancare beni di prima necessità.

A tutte le donne e uomini delle pulizie negli ospedali, a chi sta disinfettando tutte le città italiane, a tutte le persone che stanno sacrificando la loro vita per tutti noi. Una preghiera per tutte le vittime e un abbraccio pieno d'amore alle loro famiglie'.