Sabato 4 luglio, per le vie di Milano, l'artista sardo Nicola Mette si è cimentato con la sua esibizione dal titolo 'Urbi et orbi' e ha destato interesse da parte dei passanti che l'hanno visto camminare per il capoluogo lombardo, con una flebo al braccio e un camice. Il performer ha voluto ricordare, attraverso la sua rappresentazione, le vittime del virus che ha fatto strage soprattutto nel nord Italia.

La performance dell'artista Nicola Mette

Nicola Mette è un artista che lavora fra la sua regione di origine, la Sardegna, Milano e Roma. Durante le sue attività performance artistiche, si mette in prima persona all'interno delle sue opere e, anche nel primo sabato del mese di luglio, si è messo in gioco, diventando protagonista della sua opera 'Urbi et orbi'.

Fra lo sbigottimento delle persone che l'hanno visto camminare per la città meneghina e la curiosità generata, Nicola ha passeggiato con una scalzo, indossando un camice bianco con tanto di mascherina in volto, un respiratore e trascinando il carrellino al quale era attaccata la flebo che aveva al braccio. Oltre ad aver regalato la sua esibizione al pubblico che l'ha incrociato fra le vie di Milano, Mette ha preso anche i mezzi pubblici ed è stato avvistato e fotografato in metropolitana.

'Urbi et orbi' è un omaggio ai pazienti morti di coronavirus

Il nome che Nicola Mette ha scelto di dare alla sua esibizione è stato 'Urbi et orbi', che è stato un chiaro riferimento alla benedizione che Papa Francesco ha impartito il 27 marzo scorso in piena pandemia.

Il pontefice aveva dato un segno di speranza e di conforto ai fedeli, di fronte a una piazza San Pietro vuota e così, anche l'artista sardo, ha voluto fare qualcosa per onorare le vittime di Covid. Nicola ha girato per la città di Milano come un paziente malato, in ricordo di ciò che è accaduto nelle ultime settimane. Nicola ha voluto inoltre rappresentare anche il senso di solitudine che ha provato nei mesi di chiusura forzata a casa, quando si è ritrovato all'interno delle mura domestiche, nel suo studio-casa in provincia di Milano.

L'obiettivo dell'artista è stato quello di denunciare "la sanità lombarda, privatizzata, irresponsabile, colpevole di aver lasciato morire gli anziani nelle rsa, abbandonato i medici di base, lasciato senza dispositivi di protezione individuale medici e infermieri negli ospedali e le persone contagiate senza tamponi e senza mascherine, lasciate da sole in casa a morire senza nessuna assistenza".

Non è la prima volta che Mette utilizza la sua Arte per motivi politici, già in passato era stato impegnato in una serie di battaglie per svelare i meccanismi e le contraddizioni delle ipocrisie sociali e politiche.