È disponibile dal 26 aprile il nuovo romanzo della giornalista Silvestra Sorbera, si tratta della quinta indagine del commissario Livia, ed è intitolato "Ciccannina".

Per parlare di questo l'autrice è stata intervistata in esclusiva da Blasting News.

Trama

Livia Solari, commissario di pubblica sicurezza in un paesino inventato del sud della Sicilia, si trova, in questa nuova indagine, a dover scoprire dove si trovano un padre e i suoi figli, scomparsi da qualche giorno. Mentre Livia cerca di trovare i tre, si imbatterà nel cadavere di un giovane senza famiglia, considerato un ragazzo perbene.

A Porto Scogliera, cittadina immaginaria della Sicilia meridionale, Livia avrà a che fare anche con il fidanzato, il medico legale Gabriele Gangi che si è trasferito a casa sua per iniziare una sorta di convivenza, nel frattempo il commissario dovrà eseguire le sue indagini tra mascherine e norme anti-Covid.

Intervista all'autrice

Silvestra, perché hai deciso di inserire la pandemia nel romanzo?

«Il testo, come tutti quelli del commissario Livia, prende spunto dalla cronaca reale. Credo sia necessario parlare della pandemia in un romanzo ambientato nel 2020. Il Covid è entrato nelle nostre vita, abbiamo imparato a fare i conti con una nuova realtà e anche nel romanzo, ho deciso di scrivere il periodo storico che stiamo vivendo tutti.»

Anche questa volta un fatto di cronaca?

«Sì, senza svelare troppo anche questa nuova indagine prende spunto da alcuni fatti di cronaca che si sono susseguiti durante il periodo di chiusura italiano ma che, più in generale, accadono con troppa frequenza.»

Lucrezia, la giornalista amica di Livia torna anche in questa indagine, come mai?

«Si tratta di un personaggio a me caro e molto probabilmente si svilupperà nei prossimi romanzi e, non è detto che prima o poi non ci sia una raccolta di racconti dedicata a Lucrezia Celi.»

Che fa la giornalista come lei?

«Infatti. Io ho iniziato con la cronaca e, per rendere più reale il romanzo ho deciso di inserire una giornalista locale che segue le vicende della città. Come accade nella vita di tutti i giorni.»

Il titolo è molto particolare?

«E' una leggenda siciliana che mi raccontava sempre mio zio di cui quest'anno ricorrono i dieci anni dalla sua prematura scomparsa.

In questa indagine Livia riuscirà, grazie alla Ciccannina, grazie alle campane, a tirare le fila dell'indagine che deve risolvere.»

Si sposerà prima o poi con il medico legale?

«Non è detto, questo aspetto della vita di Livia può aspettare, al momento è molto concentrata sul lavoro.»

Livia segue gli anni reali. Il romanzo è ambientato nel 2020. Come mai questa scelta?

«Mi piace che il personaggio sia il più veritiero possibile e quindi ho deciso di "calarlo" nel reale, di farle vivere la vita che viviamo tutti con i fatti di cronaca di tutti i giorni.»

Quindi Livia invecchia?

«Certo. Ha la mia età.»

Altri progetti?

«Molti ma è troppo presto per parlarne. Sicuramente un romanzo con la mia collega Mariantonietta Barbara e una raccolta di racconti per la casa editrice Blitos».