E tre, anzi: quattro. Frances McDormand si è aggiudicata per la terza volta l'Oscar per la migliore interpretazione femminile con il film Nomadland, cui si è aggiunta un'altra statuetta in qualità di co-produttrice del film diretto Chloé Zhao, a sua volta premiata come migliore regista. Un bel traguardo per l'attrice che venne candidata per la prima volta agli Oscar nel 1989 per Missisippi Burning - Le radici dell'odio come attrice non protagonista, come accade anche nel 2001 per Quasi famosi e nel 2006 per North Country - Storia di Josey, vincendo invece come migliore attrice nel 1997 con Fargo (diretto dal marito Joel Coen, al suo fianco nella cerimonia a Los Angeles) e poi nel 2018 con Tre manifesti a Ebbing, Missouri.

Anche Meryl Streep ha vinto tre Oscar, ma uno le fu assegnato da non protagonista, così come Ingrid Bergman. Frances McDormand, nel pieno della sua carriera, può ancora ambire ad affiancare o superare i premi assegnati a Katherine Hepburn, unica ad avere vinto quattro volte l’Oscar nella categoria delle migliori attrici.

Musa di Joel Coen, mattatrice degli Oscar

Musa del marito Joel Coen e del fratello Ethan, Frances McDormand (cognome preso dalla famiglia adottiva, in realtà era nata come Cynthia Ann Smith) ha debuttato nel Cinema proprio in un film diretto dai fratelli Coen del 1984, Blood Simple - Sangue facile, dopo aver studiato teatro e avere conseguito un master alla scuola di recitazione di Yale.

Iniziata la sua carriera nel cinema, ha proseguito calcando i palcoscenici e apparendo in serie e film televisivi, ricevendo oltrettuto diversi premi. Sono ben sette i film diretti e prodotti da Joel e Ethan Coen cui ha preso parte, compreso Fargo, che le ha meritato il suo primo Oscar. L'attrice ha lavorato anche con altri illustri registi come Alan Parker, Ken Loach, Robert Altman, John Boorman, Bruce Beresford, Wes Anderson, Gus Van Sant e persino con Paolo Sorrentino, che nel 2011 la volle nel ruolo della moglie del protagonista Sean Penn in This must be the place.

Nomadland

In Nomadland, già vincitore del Leone d'Oro alla Mostra del Cinema di Venezia del 2020 e del Golden Globe come miglior film drammatico, Frances McDormand interpreta il ruolo di una donna che lascia la sua città e la sua casa in Nevada dopo avere perso il marito e il lavoro per intraprendere un viaggio in camper, durante il quale incontra diverse persone che hanno deciso o sono state costrette a fare una vita da nomadi come lei.

Un altro personaggio di donna ribelle, dunque, come già in diversi film che l'hanno vista protagonista, piuttosto in linea con la sua vera indole anticonformista, emersa anche durante la notte degli Oscar, quando ha infranto il rituale sempre un po' "ingessato" della premiazione, mettendosi improvvisamente a ululare. Il riferimento era al cognome di un membro della troupe, l'addetto al suono Michael Wolf, morto suicida lo scorso marzo all’età di 35 anni. Un ululato che si è accompagnato all'invito a vedere il film, ove possibile, al cinema o comunque su uno schermo il più grande possibile. "E portate tutti quelli che conoscete in sala a vedere tutti i film premiati quest'anno" ha aggiunto. In Italia l'uscita del film è annunciata per il 29 aprile , alla vigilia del suo rilascio in streaming su Star, all'interno della piattaforma Disney+.

Tra qualche mese Frances McDormand sarà presente in un altro film, The French dispatch di Wes Anderson, il regista de I Tenenbaum e Grand Budapest Hotel, con la quale l'attrice aveva già recitato nel 2012 per Moonrise Kingdom - Una fuga d'amore. In testa a un cast stellare che comprende, tra gli altri, Benicio del Toro, Adrien Brody, Tilda Swinton, Owen Wilson e Bill Murray, il film era inizialmente previsto per l'uscita negli Stati Uniti nel luglio del 2020, poi è stato tutto rimandato a causa della pandemia. La pellicola è in predicato per partecipare al prossimo Festival di Cannes che si svolgerà dal 6 al 17 luglio 2021.