Luigi Cavenago, detto Gigi è un fumettista nato a Milano il 12 ottobre 1982, che vive e lavora a Frascati, in provincia di Roma.

Dopo la maturità scientifica, ha perfezionato la sua tecnica frequentando la Scuola del fumetto della sua città e un corso di grafica pubblicitaria all'Istituto Rizzoli. Nel 2005 ha debuttato con la breve storia del Predatore naturale, resa pubblica sul primo numero della rivista Strike, edita da Star comics. Nel 2008 ha lavorato per la Sergio Benelli Editore, per la quale ha disegnato i numeri 6 e 11 della miniserie Cassidy e i quattro numeri della serie Orfani.

Tuttavia è stato il suo lavoro nella serie horror di Dylan Dog a fargli guadagnare la maggior fama e tra le sue copertine più famose c'è Maxi Dylan Dog Old Boy.

Nei giorni scorsi Blasting News ha intervistato in esclusiva Gigi Cavenago per conoscerlo meglio e approfondire i cambiamenti del mestiere e i suoi futuri progetti da fumettista.

L'intervista a Luigi Cavenago

Partendo dagli esordi come è nata questa passione per il fumetto e il disegno? Cosa ti ha fatto capire che sarebbe stata la tua strada?

"È nata dall’unione di due cose fondamentali per chi finisce a fare questo mestiere: una certa predisposizione per il disegno e l’amore per le storie. I miei genitori mi hanno sempre assecondato su queste passioni e in casa mia ci son sempre stati fumetti da leggere: i grandi classici come Battaglia, Pratt e Toppi tramite mio Padre e i fumetti Bonelli tramite mio cugino.

Ogni volta che prendevo in mano un fumetto mi veniva voglia di mettermi a scrivere e disegnare qualcosa di mio, e così, attorno ai 14 anni ho capito che quella sarebbe potuta essere una strada a cui aspirare".

Come vedi oggi l'arte del fumetto? È ancora praticata tra giovani?

"Gli appassionati e disegnatori con la giusta vocazione non mancano, anzi, gli aspiranti disegnatori/illustratori sono sempre più talentuosi: interne offre una vastissima gamma di spunti e idee da cui apprendere e il livello medio si alza di anno in anno.

Quello che manca sono i lettori".

Qualche consiglio su come diventare un buon fumettista?

"Di coltivare il proprio mondo interiore, di non farsi distrarre subito dalle dinamiche dei social e di lavorare il più possibile sul rapporto personale col proprio lavoro in modo da restituire, in un secondo momento, una produzione fresca e personale anche tramite i social stessi".

Hai raffigurato la copertina di Dylan Dog, personaggio conosciutissimo e storico per quanto amato ancora oggi, secondo te per quale motivo incuriosisce?

"Dylan Dog funziona per molte ragioni: per un protagonista che sa essere un eroe senza averne le qualità o la preparazione, per delle tematiche che andavano ben oltre il genere horror, per le sue radici legate a una cultura vastissima che va dalla più pop alla più alta, e soprattutto per l’impronta forte del pensiero e dei sentimenti del suo creatore, Tiziano Sclavi".

Quanto c'è di te nel personaggio Dylan Dog, in cosa ti rivedi?

"La fascinazione per le ombre e una vaga sindrome da Peter Pan adolescente, che lui può mantenere ma io no".

Il tuo ultimo progetto è stato per Netflix per la serie Magic Order, una storia di cinque maghi che vivono una vita normale.

Il cinema come ha influenzato il fumetto e viceversa?

"Non so quanto definirei “normale” la vita della famiglia Moonstone (e degli altri membri dell’Ordine). Diciamo che loro ci provano a vivere nel mondo reale pur avendo la grossa responsabilità di dover gestire da generazioni tutte le ingerenze del sovrannaturale in questa nostra realtà. Difficile spiegare in poche righe le diverse influenze tra cinema e fumetto. In generale direi che è un continuo passarsi la palla a vicenda e oggi come non mai gli scambi tra i diversi media sono così costanti che diventano impercettibili. Diciamo che nel peggiore dei casi i film stanno rubando la magnificenza e iconicità visiva di certi fumetti e certi fumetti stanno adottando il piattume registico di certe serie tv.

Nel migliore dei casi, i fumetti stanno raccontando storie più articolate e sottili mentre un certo cinema si sta appiattendo su clichè bidimensionali".

Quali novità ci dobbiamo aspettare i prossimi anni?

"Sul mio lavoro? Intanto con Werther Dell’Edera e Giovanna Niro, stiamo portando a termine le pagine per il crossover di Batman e Dylan Dog. Per quanto riguarda il resto, lo annuncerò quando avrò via libera".